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Gli ultimi messaggi 2

2023-03-21 20:24:40 Analisi di mercato del 21/03/23

Dalla nostra ultima analisi ci sono state diverse novità sul panorama finanziario e del mercato crypto.

L'effetto domino del crollo della Silycon Valley Bank ha prodotto la prima vittima illustre con il "quasi" crack della Credit Suisse, acquisita dall'UBS.

Nel frattempo Bitcoin è andato avanti nella sua corsa inarrestabile, aggiornando i massimi dell'anno a circa 28.500 dollari e superando di gran lunga anche le più rosee aspettative.

Capitalizzazione di mercato $1160 miliardi, indice di BTC dominance 46,5 %

Gli indici azionari hanno aperto la settimana sull'onda dell'entusiasmo grazie alla "soluzione" del Credit Suisse affaire, a cui vanno aggiunte le parole del Segretario al Tesoro americano Yellen che ha affermato come il suo dipartimento sia pronto a garantire tutti i depositi bancari del paese.

In tale contesto, gli indici azionari europei e americani stanno registrando buoni rialzi, anche se l'attenzione degli investitori è interamente orientata al meeting FOMC di domani, che deciderà sui tassi d'interesse dei Fed funds.

Al momento il consenso è orientato verso un hike di 25 bps, anche se non mancano alcune voci eccellenti fuori dal coro, come quella di Goldman Sachs che per bocca di alcuni suoi analisti si è spinta a ipotizzare il "No hike".

L'indice del dollaro è sceso a quota 103 punti, mentre i rendimenti dei treasury americani si sono stabilizzati dopo che la scorsa settimana hanno registrato un deciso calo.

Le azioni della Federal Reserve di domani avranno un'implicazione diretta nella crisi attuale del sistema bancario, infatti in caso di rialzo dei tassi avremo un'altra impennata dei rendimenti dei treasury a breve scadenza, che metterà ulteriore pressione ai depositi bancari.

In ogni modo, l'evento della settimana è stato senza dubbio il salvataggio di Credit Suisse, in un contesto macro che vede il sistema bancario sotto un’enorme pressione.

Ma se andiamo oltre le dichiarazioni di facciata, quanto accaduto lascia molte questioni aperte.

Ad esempio, perché una banca svizzera con una tradizione secolare è stata spazzata via come una qualsiasi banca regionale? E perché la Fed e il Tesoro degli Stati Uniti sono corsi a implementare misure di bailout, smentendo le loro stesse politiche monetarie?

Partiamo da quest'ultimo aspetto.

Quasi il 40% dei prestiti negli USA sono stati erogati dalle cosiddette piccole banche regionali e locali (fonte), dunque il Bank Term Funding Program ha lo scopo di preservare il sistema bancario americano.

Ma la storia Credit Suisse nasconde molte altre implicazioni.

Senza soffermarsi sull’impatto alla credibilità del sistema bancario svizzero (che non ne esce benissimo), l'acquisizione da parte di UBS ha provocato uno spacevole effetto collaterale: l'azzeramento del valore delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse, che ha "vaporizzato" all'istante circa $17 miliardi.

Se da un lato è vero che le obbligazioni Additional Tier 1 hanno un profilo di rischio più alto rispetto alle classiche obbligazioni, il fatto che gli azionisti della banca saranno in minima parte compensati mentre gli obbligazionisti AT1 hanno visto azzerare il valore delle loro obbligazioni, descrive alla perfezione lo stato dell'arte nel sistema finanziario internazionale: caos assoluto.

Dunque se è vero che Credit Suisse è stata salvata, non credo che la situazione nel sistema bancario internazionale migliorerà così velocemente.
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2023-03-13 19:21:09 Nella serata di domenica la Fed e il Tesoro degli Stati Uniti hanno varato un programma di salvataggio a garanzia di tutti i depositi bancari del paese non assicurati.

La misura naturalmente mira a evitare che l’effetto domino dei fallimenti bancari e della corsa agli sportelli dei correntisti terrorizzati, possa compromettere la tenuta del sistema bancario (e finanziario).

Ma sarà sufficiente?

Abbiamo pubblicato un video su YouTube per fare il punto della situazione.

Buona visione



2.0K views16:21
Aprire / Come
2023-03-11 19:39:46 2. I problemi con Circle sono certamente negativi per il mercato, ma potrebbero innescare un piacevole effetto collaterale: una parte dei possessori di token USDC infatti, potrebbe decidere di effettuare uno swap su BTC o ETH (quest’ultimo su protocolli DeFi).

A conferma di questa ipotesi, da ieri sera stiamo registrando un premium notevole del prezzo di Bitcoin su Coinbase, che al momento quota circa 100 dollari in più rispetto agli altri exchange del settore.

Non è la prima volta che si verifica un evento simile e generalmente significa che la pressione degli acquisti negli Stati Uniti e superiore a quella di altre regioni geografiche.

L’ultima volta che si è registrato uno spread così accentuato tra Coinbase e le altre piattaforme eravamo a dicembre 2020, con Bitcoin tra $15k e $20K. Quattro mesi dopo, la principale criptovaluta era a $65.000

In tale ambito dunque, il premium Coinbase offre questa doppia chiave di lettura: scarico dei token USDC per timore di un aggravamento del depeg oppure acquisti organici di bitcoin da parte degli investitori americani, consapevoli dei livelli di prezzo estremamente vantaggiosi appena raggiunti.

Credo che la prossima settimana l’arcano sarà svelato.

Ci troviamo chiaramente in un turning point del mercato e gli eventi che caratterizzeranno le prossime settimane saranno estremamente significativi in ottica di medio lungo termine.

E come sempre noi saremo qui a discuterne insieme.

A tal proposito, vi ricordo che se volete ricevere le analisi quotidiane dei mercati e la composizione dei nostri portafogli di investimento, nel Circolo degli Investitori trovate una serie di abbonamenti per ogni tipologia di esigenza.

Nel messaggio fissato in alto invece c’è il link ai portafogli di investimento e di trading pubblici.

Chiudo con un invito.

Ho aperto questo canale Telegram nel 2018, con lo spirito di condivisione delle informazioni e degli insights del settore che possano aiutare gli iscritti, esperti o meno esperti, durante la navigazione del mercato.

Naturalmente nel corso del tempo ho dovuto ridurre il numero di analisi settimanali grazie ai numerosi impegni professionali che nel frattempo si sono concretizzati, ma avrete sempre la garanzia di ricevere gratuitamente un’analisi settimanale di livello professionale, frutto delle analisi e degli studi portati avanti dalle mie società.

Durante i mercati ribassisti è sempre difficile mantenere alto il morale e molte persone semplicemente perdono interesse o si allontanano deluse dal settore, in seguito a cocenti perdite.

E questo è un vero peccato, perché con il giusto tempismo e la giusta dose di pazienza i risultati arrivano sempre (e che risultati).

Già nel bear market del 2018 mi era capitato di assistere a un’emorragia lenta ma inesorabile di iscritti al canale, proprio in virtù delle dinamiche appena descritte.

Per questo motivo, vi chiedo di condividere il canale con i vostri amici appassionati di investimenti e di criptovalute, in modo da divulgare le analisi dei mercati con quante più persone possibile e rinvigorire la community.

Sono certo che tra qualche mese ve ne saranno estremamente grati.

Infine concludo con un veloce alert: in molti mi scrivono di essere contattati dai numerosi profili fake che stanno proliferando sui vari social network.

Gli impostori sono molto attivi su Instagram, dove creano profili identici al mio nel tentativo di truffare i followers proponendo schemi ponzi o vere e proprie truffe, sfruttando la mia immagine.

Detto questo, vi invito a prestare la massima attenzione e a verificare sempre l’interlocutore.

Su Instagram il mio username è cristian.palusci dunque fate sempre una doppia verifica che non ci sia qualche carattere speciale o underscore nell’username del profilo che vi contatta.

A tal proposito, io non vi scriverò mai per primo.

Buon fine settimana tutti.
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2023-03-11 19:33:06 Bitcoin ha portato avanti il suo declino dai massimi dell’anno a $25200.

Durante l’ultima settimana, lo shake-out innescato dalle turbolenze sui mercati finanziari ha aggravatola situazione favorendo l’aggiornamento dei minimi locali a $19.500.

La capitalizzazione di mercato ha perso oltre $50 miliardi, scendendo sui livelli di inizio gennaio.

Anche le altcoins scontano la situazione, registrando cali percentuali in alcuni casi drammatici a causa della minore capitalizzazione rispetto a BTC.

Potremmo dire che tutti i fattori “ribassisti” analizzati nelle analisi precedenti si sono concretizzati.

In più occasioni abbiamo evidenziato come di recente il Fud abbia raggiunto livelli ridicoli e, a tal proposito, la società Tether (emittente della stable USDT) ha pubblicato una nota dove evidenzia il fatto che sul Wall Street Journal nell’ultimo anno siano comparsi decine di articoli denigratori contro Tether e, allo stesso tempo, decine di articoli favorevoli e celebrativi nei confronti di FTX e del suo fondatore Sam Bankman-Fried della Coronilla y Azevedo - fonte

Questa è l’ennesima dimostrazione di come la quasi totalità della stampa mainstream sia ormai alla stregua di carta per nettare l’alvo dopo le funzioni fisiologiche del mattino.

Vediamo adesso cosa aspettarci dal mercato la prossima settimana.

Fattori ribassisti

1. Negatività da parte delle autorità di regolamentazione e di altre strutture similari (come ha dimostrato nei giorni scorsi un procuratore dello stato di New York, che improvvisamente ha definito Ether una security);

2. La dinamica innescata dai fallimenti bancari negli Stati Uniti può degenerare velocemente e influenzare significativamente il mercato.

Oltre a Circle, è probabile che ci siano altre società di criptovalute coinvolte, dal momento che SVB ha lavorato con molte aziende del settore.

Lo scopriremo la prossima settimana.

3. Possibile crash del mercato azionario. Se il 14 marzo l'inflazione al consumo americana conferma l’inversione al rialzo, potrebbe sferrare il colpo di grazia al mercato azionario già provato dai fallimenti bancari, che rischia di rivisitare i minimi del 2022 trascinando con se il mercato crypto.

4. Nuove porzioni di FUD da parte dei mass media. Abbiamo già discusso dello “strano caso del WSJ”.

5. Dopo la perdita dell'area di supporto chiave nella regione $21K, è logico attendersi un test del prossimo livello chiave nel range $19500-$18800.

Se bitcoin non si riporta rapidamente con convinzione almeno sopra quota $20.800 prima di lunedì mattina, allora un test di $19K diventerà ancora più probabile.

Fattori rialzisti

1. La situazione intorno alle banche statunitensi potrebbe causare una rapida reazione da parte della Fed, poiché come ha insegnato il 2008 un simile scenario può finire rapidamente fuori controllo.

Lunedì è prevista una riunione non programmata della Fed. Non è ancora chiaro se discuteranno dei tassi d’interesse, ma non escludo sorprese inaspettate.

E questo chiaramente sarà ossigeno puro per tutti i mercati, almeno a breve termine.

Il risvolto è palese: più problemi hanno le banche, più energicamente verranno salvate. E c'è solo un modo per salvarle: iniettare liquidità nel sistema.

E se questo è positivo per tutti i mercati, lo è soprattutto per Bitcoin a causa della sua piccola capitalizzazione in relazione al mercato azionario.

Con questo non sto dicendo che da lunedì ci sarà il pivot della Fed, siamo ancora in un contesto macro troppo complesso per tornare ai fasti del quantitative easing che hanno caratterizzato l’ultimo decennio.

Ma certamente gli eventi recenti impongono attenzione; infatti quando arriverà il momento dell’annuncio ufficiale di un cambio di regime nella politica monetaria delle banche centrali, sarà quello il momento di premere il pulsante “all-in” (per maggiori chiarimenti, andare alla voce aprile 2020);
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2023-03-11 19:26:28 E una situazione simile può effettivamente verificarsi in altre banche medio piccole, che sono sempre più a rischio di un evento creditizio.

Non vedo invece alcun pericolo per le "too big to fail", che paradossalmente hanno tutto da guadagnare da questa storia (non a caso, ieri le azioni di JPMorgan e Wells Fargo hanno chiuso in rialzo).

Reuters ha definito il crack SVB "il più grave fallimento dalla Grande Depressione" e di certo simili titoli dei media non aggiungono positività ai clienti delle altre banche.

In tale contesto, il punto chiave è che la situazione attuale potrebbe costringere la Fed a rivedere rapidamente la sua politica monetaria e ad alzare bruscamente il piede dal pedale dei tassi d'interesse (l'improvvisa ripresa dell'oro è abbastanza indicativa in tal senso).

Per dirla più chiara, un evento creditizio di dimensioni sufficientemente grandi da preoccupare l'establishment, sarà l'inizio della fine del bear market.

Chiudiamo l'argomento SVB con una curiosità: a fine febbraio il CEO e il CFO di SVB hanno venduto 4 milioni di dollari in azioni della banca, giusto un paio di settimane prima del fallimento (guarda le coincidenze alle volte) - fonte

Sul fronte crypto, Bitcoin ha seguito la sorte degli indici azionari in un contesto che vede gli investitori sempre più in modalità risk-off.

In mattinata la principale criptovaluta ha provato a testare senza successo il limite inferiore del nuovo livello di resistenza ($20.800 - $21.500).

Oltre alle tenaglie delle autorità di regolamentazione e al crollo del mercato azionario, la situazione con la banca SVB colpisce direttamente anche il mercato delle criptovalute.

In primo luogo, questa è una delle poche banche che ha lavorato con società del settore crypto, oltre a Silvergate a sua volta fallita.

In secondo luogo, una parte delle riserve di Circle (emittente della stablecoin USDC) era collocata in SVB.

Secondo un rappresentante di Circle, parliamo di 3,3 miliardi di riserve USDC ferme sui conti SVB (dunque circa il 10%).

Come era logico aspettarsi, da questa mattina USDC sta fronteggiando un evento di "depeg" dalla parità con il dollaro (al momento ha perso poco meno del 10% di valore), che sta coinvolgendo anche altre stablecoin come GUSD e DAI.

Le uniche due stablecoin che non hanno risentito minimamente dell'evento sono USDT e BUSD (per "la gioia" dei Tether fudster).

A prima vista non c'è niente di particolarmente critico: dopo tutto restano ancora circa $36,7 miliardi di riserve (anche se si dovrà dimostrare se sono riserve cash o investite in attività non del tutto liquide).

D'altronde parliamo di una stablecoin interamente regolamentata dalle autorità americane, anche se gli eventi degli ultimi mesi, recenti e meno recenti, (FTX, Silvergate, SVB, nda) hanno dimostrato che la fantomatica regolamentazione non protegge in alcun modo da eventi creditizi o vere e proprie truffe.

Ancora una cosa: probabilmente nel weekend USDC sarà sottoposto a una grande pressione, infatti non è detto che nel fine settimana Circle abbia la totale dipsonibilità delle riserve (le banche sono chiuse), anche se sono interamente solvibili.

E il conseguente disaccoppiamento dal dollaro sarà un altro fattore di pressione sul mercato.

L'unico lato positivo di tutta questa faccenda, è che nonostante tutto Bitcoin sta tenendo in area $20K.

Tuttavia la prossima settimana sarà particolarmente delicata per tutta una serie di eventi e dati macro in uscita.

Facciamo il punto di cosa dobbiamo aspettarci.
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2023-03-11 19:21:27 Analisi di mercato del 11/03/23

La settimana che si avvia alla conclusione è stata particolarmente travagliata sui mercati finanziari e il settore crypto non fa eccezione, con Bitcoin che ha perso l'area di supporto chiave nella regione $21k per poi aggiornare i minimi locali a $19.550.

Al momento della pubblicazione, la principale criptovaluta sta cercando di consolidarsi sulla soglia psicologica $20.000

Capitalizzazione di mercato scesa a $953 miliardi, indice di BTC dominance 41,6%

Ieri gli indici azionari hanno chiuso la settimana registrando pesanti perdite, con il Nasdaq in calo dell'1,76% e l'S&P 500 dell'1,45%, per chiudere a 3861 punti azzerando così tutti i progressi del 2023.

L'indice del dollaro è sceso sotto quota 105 punti e i rendimenti dei buoni del tesoro USA hanno registrato un brusco calo (il calo dei rendimenti dei treasury a 2 anni è paragonabile a quello visto durante il crack della Lehman Brothers tra settembre e ottobre 2008).

Questa è una diretta conseguenza del fallimento della Silycon Valley Bank, che ha fatto aumentare i timori sulla tenuta del sistema bancario americano e ha innescato una corsa degli investitori verso asset di qualità, come appunto i T-bond.

Il fallimento della banca Silvergate (mercoledì) e poi della SVB ieri, ha oscurato la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro USA, che hanno fornito una lettura contrastante: da un lato il tasso di disoccupazione è aumentato al 3,6%, dall’altro le buste paga non agricole hanno registrato un aumento. Tali risultati, in combinazione con l'evento creditizio di cui sopra, hanno portato a un immediato "repricing" del terminal rate dei fed funds (i primi tagli dei tassi adesso sono stimati già nel Q3 2023) e per il meeting FOMC del 22 marzo sono tornati sul tavolo 25 bps, invece dei 50 prezzati all'inizio della settimana.

Tale dinamica ieri ha favorito un'iniziale ripresa di tutti gli indici azionari, ma l'euforia è durata poco.

Infatti a metà sessione è arrivata la tegola del crack della Silicon Valley Bank. Gli scambi delle azioni della banca sono stati interrotti e i titoli azionari di molte altre banche hanno iniziato ad avere un andamento simile alla peggiore delle shitcoin illiquide - fonte

Sullo sfondo di un simile evento, i patetici tentativi di addossare la responsabilità del fallimento di Silvergate Bank all'industria crypto
sono franati mseramente.

Ne ho discusso in maniera più diffusa in questo post, dunque non mi dilungherò ulteriormente sull’argomento.

Il default della Silicon Valley Bank ha avvalorato la tesi secondo cui la causa dei recenti fallimenti è da imputare a un evento endogeno al sistema bancario (riserva frazionaria spinta e una scellerata gestione del rischio), piuttosto che a un evento esogeno riconducibile al settore crypto (inizialmente infatti si è cercato di ricondurre la colpa del crack Silvergate interamente ai suoi rapporti con FTX, quando invece questo era solo un tassello del puzzle).

Infatti anche il fallimento della Silicon valley bank è riconducibile alle criticità della riserva frazionaria nel momento in cui aumenta l’esposizione al rischio.

Infatti i problemi di liquidità per la SVB sono iniziati nel momento in cui i clienti hanno chiesto di ritirare i capitali per investire in buoni del tesoro USA con rendimenti al 5% annuo (rendimenti saliti alle stelle grazie al ciclo di rialzo dei tassi d’interesse della Fed più aggressivo degli ultimi 40 anni).

Per attingere alla liquidità necessaria a rimborsare i clienti, la SBV è stata costretta a liquidare a sua volta gli asset a bilancio, per lo più titoli di stato in pesante perdita acquistati sui massimi nel biennio 20/21, quando tutte le banche si sono trovate a gestire un fiume di liquidità in eccesso, grazie alle politiche monetarie ultra espansive delle banche centrali e alla spesa in deficit dei governi in risposta alla crisi covid.

La pubblicazione dell'ultimo report trimestrale SVB ha evidenziato proprio questa dinamica, innescando la corsa agli sportelli dei correntisti. Il resto è storia di ieri.
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2023-03-06 14:52:03 In secondo luogo, Voyager ha più di 148.000 ETH e grandi volumi di LINK, AVAX, SHIB, STMX. Se hanno venduto Ether in modo così sconsiderato, possono farlo anche con gli altri token.

E questo andrebbe preso in considerazione se si sta valutando di acquistare uno di questi crypto asset.

La seconda notizia è relativa all'exchange Bitzlato, tornato operativo dopo le controversie dall'inizio del 2023 che hanno visto la piattaforma coinvolta in un'operazione condotta dalle forze dell'ordine degli Stati Uniti ed europee, in merito a un'indagine per riciclaggio di denaro culminata nell'arresto di uno dei fondatori.

Non entro nel merito dell'indagine, ma l'evento rilevante è che nonostante queste vicissitudini la piattaforma è tornata online e sta restituendo i fondi ai clienti.

A memoria, questo è il primo progetto che viene ripristinato dopo una simile "interazione” con le autorità di regolamentazione e le forze di sicurezza statunitensi. Un comportamento degno di rispetto.

Ma il vero tema qui è la questione della regolamentazione.

Lo scambio FTX ad esempio era regolamentato e controllato dalla SEC, ma ciò non ha impedito al suo proprietario di rubare miliardi di dollari di fondi dei clienti (e di finanziare attivamente un grande partito americano presumibilmente con parte di questi fondi, nda).

Di converso, l'exchange Bitzlato non è regolato da nessuna agenzia di regolamentazione ma si è comportato in modo completamente diverso, in una situazione in cui nessuno si sarebbe sorpreso della fuga di staff e fondatori con "il bottino".

E qui arriviamo alla domanda da un milione di dollari: la regolamentazione del settore è davvero necessaria per garantire protezione agli investitori, o è semplicemente propedeutica all'integrazione dell'industria crypto nel sistema finanziario?

Ai posteri l'ardua sentenza.
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2023-03-06 14:52:03 In tale contesto, Bitcoin ha perso il supporto in area $22.700 e ora sta cercando di consolidarsi in zona $22K. Il primo step per riprendere la marcia al rialzo è un rapido ritorno sopra quota $22500, altrimenti il rischio concreto è quello di scendere in direzione del pivot point in zona $21K.

Ma questo non cambia le prospettive a medio termine sia per Bitcoin che per l’intero mercato, d’altronde sapevamo che non sarebbe stato facile superare la resistenza a $25K.

E ora l'eterna domanda: acquistare adesso o aspettare un livello di prezzo più favorevole?

Alcune considerazioni.

Durante il processo di accumulo di Bitcoin, qualsiasi correzione andrebbe considerata come una buona opportunità per incrementare le posizioni e migliorare il prezzo medio d'acquisto. La realtà purtroppo è che davvero in pochi approfittano di tali opportunità.

Nel marzo 2020 Bitcoin è stato per settimane in area $5K sullo sfondo della crisi Covid-19.

In quanti pensate ne abbiano approfittato? In pochi, anzi all'epoca si registrarono incrementi esponenziali delle posizioni short, infatti tra il 12 e il 13 marzo 2020, l'exchange Bitmex è stato costretto a disattivare il "match engine" del proprio order book, per evitare che il prezzo di bitcoin sulla piattaforma arrivasse a zero (all'epoca Bitmex era l'exchange n.1 in termini di volumi sui crypto derivati).

Non mi dilungherò a spiegare il processo dietro i derivati e l'impatto che hanno sul mercato aumentando artificialmente l'offerta (short naked), chi vuole approfondire può leggere questo articolo che ho scritto sull'argomento nel 2020.

Oppure parlando di eventi più recenti, Bitcoin è stato sotto $18K per due mesi a cavallo tra il 2022 e il 2023, ma la storia è stata la stessa (a tal proposito, in quei mesi abbiamo inserito la maggior parte delle posizioni attualmente presenti nel portafoglio di investimento pubblico del canale, che trovate nel link fissato in alto).

Quindi in caso di nuovo calo a $20K nelle prossime settimane, sono convinto che vivremo la stessa dinamica. Anzi, se dovessimo scendere ancora più in basso magari in zona $19K, molti inizieranno anche a vendere.

Volendo estrapolare una regola generale dalle considerazioni di cui sopra, potremmo dire che ci sono molte più persone che si pentono di non aver acquistato Bitcoin in tempo (o di averlo venduto in anticipo) , rispetto a quelle che si pentono di averlo acquistato troppo presto.

E questo è logico.

Chi ha acquistato su un livello di prezzo troppo alto avrà sempre modo di migliorare il prezzo medio d'acquisto. E anche nell'ipotesi che non intenda effettuare altri acquisti, sarà sufficiente avere pazienza e attendere il prossimo ciclo di mercato al rialzo.

Chi invece perde l'opportunità di posizionarsi su livelli estremamente vantaggiosi, spesso la perde per sempre. Per essere più chiari, è estremamente improbabile che Bitcoin torni a 5.000 o 7.000 dollari. E nel 2019-2020, molti pensavano che acquistare Bitcoin su quei livelli fosse troppo costoso e rischioso (per avere contezza di ciò, vi basterà leggere questo canale dall'inizio).

Qualcuno pensa che nel 2023-2024 sarà diverso?

Ci sono un paio di news che meritano di essere commentate.

Sta circolando la notizia che la piattaforma Voyager ha venduto 1.449 ETH a un prezzo medio di $1553.

Parliamo dello stesso Voyager che Binance vorrebbe acquisire per $1 miliardo, ma la cui acquisizione è stata incredibilmente bloccata dalla Sec.

Ci sono due lezioni apprese da questa situazione.

Innanzitutto, è confermato ancora una volta che tanti soldi non significa necessariamente smart money. A volta anche le persone o le aziende con molti soldi si comportano come dei Cervus Elaphus.

Invece di comprare basso e vendere alto, fanno il contrario (ne abbiamo discusso innumerevoli volte).

Se vuoi vendere Ether, fallo. Ma per venderlo praticamente sul minimo mensile, nonostante sia stato per oltre una settimana sopra $1.700 e sopra $1600 per due, occorre un'arte particolare.
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2023-03-06 14:52:02 Analisi dei mercati del 06/03/23

La scorsa settimana Bitcoin ha perso il supporto in area $22.700, primo dei due livelli di supporto chiave dell'attuale struttura tecnica di medio termine (il secondo livello chiave è il pivot point nella regione $21K, di cui abbiamo già discusso nelle precedenti analisi)

Al momento della pubblicazione, la principale criptovaluta è negoziata a circa $22.400

Capitalizzazione di mercato $1019 miliardi, indice di BTC dominance 42,3%

I mercati azionari asiatici ed europei hanno aperto la settimana al rialzo, con i futures sull'S&P 500 flat sui livelli di chiusura di venerdì e l'indice del dollaro in leggero calo, così come i rendimenti dei treasury.

La ventata di ottimismo è stata propiziata dal presidente della Fed di Atlanta Bostic, che alla fine della scorsa settimana ha affermato che la banca centrale deve agire con cautela per favorire un atterraggio morbido dell'economia. Per queste ragioni, si è dichiarato favorevole a un hike dei tassi dello 0,25% nel prossimo meeting di marzo del FOMC, che è esattamente ciò che si aspettano gli investitori (anche se Bostic in realtà non ha diritto di voto, nda).

Le prossime due settimane saranno caratterizzate da dati ed eventi che avranno risvolti estremamente significativi sui mercati finanziari:

-10 marzo (dati sul mercato del lavoro USA)

-14 marzo (inflazione al consumo di febbraio USA)

- 17 marzo (OpEx trimestrale)

-22 marzo (meeting FOMC per decidere sull'entità dell'aumento dei tassi d'interesse).

A queste date va aggiunto il discorso di Powell davanti alla commissione bancaria del Senato. Nel suo intervento il Presidente della Federal Reserve parlerà dello stato attuale dell'economia e dei piani della banca centrale e sappiamo bene come la sua performance possa influenzare significativamente i mercati.

Le date degli incontri con la commissione sono il 7 e l'8 marzo alle ore 16:00 italiane.

Ricordo che il 1° febbraio Powell aveva parlato di “disinflazione” strutturale e dubito che possa cambiare bruscamente la sua retorica, perché così facendo dimostrerebbe che la Fed non ha il controllo della situazione.

D'altra parte, i dati economici emersi nella seconda metà di febbraio sono abbastanza univoci per essere ignorati. Dunque credo che la sua retorica dipenderà dai prossimi dati su mercato del lavoro e inflazione in uscita il 10 e 14 marzo (e che lui già conosce in qualità di presidente della Fed).

Se si prevedono dati su un mercato del lavoro forte e un ulteriore aumento dell'inflazione, il discorso sarà duro. Altrimenti credo che toccherà le stesse corde di inizio febbraio, su disinflazione e atterraggio morbido dell'economia.

Alla luce della mole di eventi e dati appena descritti, è altamente probabile che l'S&P 500 andrà presto a testare uno dei limiti del suo trading range 3900-4200p.

Sul fronte crypto, Bitcoin sta cercando di forzare il mini trading range in cui ha trascorso il fine settimana.

I due tentativi di consolidamento sopra $22500 non hanno avuto successo e se Bitcoin non torna sopra quota $22500 in un contesto in cui l'indice del dollaro scende e il mercato azionario sembra pronto a un nuovo impulso al rialzo, allora il test del supporto chiave nella regione 21K ha tutte le possibilità di materializzarsi.

Anche il comparto delle altcoins sta soffrendo la situazione attuale, al netto di poche eccezioni.

Continua il Fud martellante contro Binance, Tether e altri exchange o stablecoin del settore. L'attacco concentrico messo in campo dalle autorità di regolamentazione USA e dalla stampa finanziaria mainstream è senza precedenti e una tale sequenza di eventi esclude la possibilità che si tratti di una coincidenza.

A complicare ulteriormente il quadro è arrivato il disastro della banca californiana Silvergate (banca utilizzata dai principali exchange americani), che incredibilmente sta affrontando una severa crisi di liquidità che l'ha portata a ritardare il deposito del bilancio presso la Securities and Exchange Commission (SEC).
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Aprire / Come
2023-02-25 18:51:23 Comunque fino a quando Bitcoin tiene l'area di supporto $22.500-$22.800, è più realistico un nuovo test a $25K che un calo a $21.000. E in quest'ultimo caso, molte altcoins aggiorneranno nuovamente i massimi locali.

Il mercato crypto è diventato resiliente alla negatività, nonostante il fuoco di fila a cui è stato sottoposto nelle ultime settimane.

L'ultimo "colpo" in ordine di tempo è stato sparato dal chairman della SEC americana, che in un'intervista al New York Magazine ha affermato che ETH e le altre altcoin del settore possono essere classificate come security (titoli).

Da mesi assistiamo ormai a un attacco concentrico contro il settore crypto da parte delle agenzie di regolamentazione internazionale e dalla stampa finanziaria mainstream, tanto che alcuni membri del Congresso americano stanno mostrando pubblicamente le proprie rimostranze contro questo palese ostracismo nei confronti del settore crypto (l'ultimo in ordine di tempo è stato il Senatore Bill Hagerty).

Inoltre, anche il FMI sta attaccando le criptovalute che, parole loro, "potrebbero minare il sistema monetario globale".

Inoltre, il chairman dell'FMI afferma che "i divieti assoluti sulle criptovalute non sono l'ideale, ma non dovrebbero essere esclusi".

Ora, alla luce del “track record” del FMI non mi preoccupano particolarmente le loro minacce.

Intanto la realtà è che il sistema finanziario mondiale ha minato se stesso in totale autonomia, prima generando denaro dal nulla e distribuendo l'inflazione a tutto il mondo, per poi usarla come strumento utile a raggiungere obiettivi politici.

Inoltre il FMI è noto per il fatto che i paesi che seguono le sue raccomandazioni economiche e ricevono la sua assistenza, sono destinate a una crisi economica devastante con conseguente impoverimento della popolazione e una serie di problemi correlati.

Pertanto, le raccomandazioni del FMI andrebbero interpretate al contrario.

Per quanto riguarda il divieto di utilizzo delle criptovalute, credo che sia uno scenario irrealistico. Non fosse altro perché in un mondo ormai estremamente polarizzato, se una parte dovesse procedere a in giro di vite definitivo, avremmo l’altra pronta ad agire da contrappeso.

Non a caso infatti, contestualmente a queste manovre aggressive da parte dei regolatori occidentali, stiamo assistendo a un'inaspettata apertura al settore crypto da parte della Cina.

Infatti il governo di Honk Kong è al lavoro su un frame work normativo per disciplinare il settore e ha coinvolto in questo processo anche grandi società come Interactive Brokers e Alibaba.

Inoltre consideriamo l’opportunità che l’attuale linea dura dell’amministrazione USA, potrebbe essere solo una reazione fisiologica per “salvare la faccia” in seguito al crack dell’exchange FTX, dato che la piattaforma aveva ottimi rapporti con numerosi membri del Congresso e delle agenzie di regolamentazione del paese per il tramite del suo Ceo Sam Bankman Fried.

Vedremo i successivi sviluppi, ma la resilienza del settore è ormai un dato di fatto.

Auguro a tutti un buon fine settimana e vi ricordo che a questo link trovate la registrazione della video analisi di mercoledì, nel caso non abbiate potuto seguirla in diretta.
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