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Gli ultimi messaggi 7

2022-10-08 12:49:56 Analisi dei mercati 08.10.22

La settimana si è conclusa con un ritorno di fiamma della volatilità, che ha causato pesanti perdite sui mercati azionari. Bitcoin si è difeso meglio, aggiornando i minimi locali a $19.330 per poi consolidarsi in area $19.500, dove attualmente è scambiato.

Capitalizzazione di mercato $946 miliardi, indice di BTC dominance 39,6%.

L'innesco dei pesanti cali di ieri è stato determinato dalla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro statunitense decisamente sopra le aspettative, con il tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici e, visto il contesto macro, è senza dubbio un risultato sorprendente.

La logica degli investitori in questa fase, sebbene possa sembrare contro intuitiva, è piuttosto chiara: un mercato del lavoro forte consentirà alla Fed di perseverare nella lotta all'inflazione attraverso l'aumento aggressivo dei tassi di interesse.

A questo aggiungiamo il deciso aumento delle quotazioni del petrolio, causato dalle determinazioni dell'Opec+ che mercoledì ha varato un taglio alla produzione di petrolio di due milioni di barili al giorno a partire da novembre.

Naturalmente ciò potrebbe causare una ripresa del tasso di inflazione negli Stati Uniti, d'altronde il calo dell'inflazione registrato a luglio e agosto è dovuto principalmente alla discesa dei prezzi del petrolio in quella fase e di conseguenza anche dei carburanti.

Ma se il petrolio dovesse tornare sopra 100 dollari al barile, come sostengono molti analisti e banche d'affari, l'inflazione negli Stati Uniti potrebbe tornare a crescere esattamente come in Europa.

Tuttavia ci sono anche altri fattori da considerare, ossia il rischio crisi del debito pubblico e privato, con i rendimenti dei titoli di Stato decennali dei principali paesi tornati sui massimi di fine settembre.

Allo stesso tempo, i debiti pubblici hanno raggiunto livelli record quasi ovunque, riducendo il margine di manovra delle banche centrali.

E a questo dobbiamo aggiungere i debiti delle famiglie e delle imprese che a questo ritmo presto diventeranno insostenibili.

Dunque perseverare nelle politiche monetarie restrittive e nel rialzo aggressivo dei tassi di interesse in un simile contesto, potrebbe innescare una drammatica crisi del debito, che inevitabilmente condurrà all'ennesimo salvataggio pubblico di dozzine di banche e società "too big to fail".

Naturalmente, l'unico modo per effettuare questi salvataggi sarà quello di espandere nuovamente il bilancio delle banche centrali.

E questa sarebbe una fantastica chiusura del cerchio del percorso di Bitcoin, nato nel 2009 proprio in risposta alla crisi finanziaria dell'epoca che condusse i governi e le banche centrali a spendere centinaia di miliardi pubblici per salvare banche e società troppo grandi per fallire, che avrebbero determinato il crollo dell'intero sistema finanziario.

L'ultimo aspetto da considerare è la riunione a porte chiuse della Federal reserve che si è tenuta il 3 ottobre.

Non sappiamo gli argomenti discussi, ma proprio tra il 3 e il 4 ottobre i mercati finanziari hanno registrato uno dei più grandi rialzi in due giorni da aprile 2020.

Coincidenza o insider buying?

Personalmente continuo a pensare che il pivot della Fed sia più vicino di quanto molti pensino e che presto torneremo a sentire discorsi sull'importanza della crescita economica.

Sul fronte cripto, Bitcoin è ancora all'interno del range che ha caratterizzato gli scambi da inizio ottobre e le altcoin stanno tenendo bene.

In tale ambito, è degno di nota il fatto che l'hack di ieri della Binance Smart Chain non ha influito sull'andamento del mercato (anche se fermare la blockchain ed effettuare un rollback delle transazioni non è un bel precedente, soprattutto per chi tiene alla decentralizzazione e alla mancanza di censura).

Sembrano davvero pochi i crypto asset che garantiscono questi vantaggi e uno di questi è senza dubbio Bitcoin, le cui prospettive di medio lungo termine sono chiare e solide.
1.0K views09:49
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2022-10-05 11:51:43 Analisi di mercato 05.10.22

Dopo che l'ultima settimana di settembre ha portato la quasi totalità degli asset ad aggiornare i minimi di giugno, il mese di ottobre si sta rivelando molto positivo e questo potrebbe essere il primo segnale dell'inizio del relief rally che avevamo ipotizzato nelle analisi precedenti.

Bitcoin chiaramente si sta avvantaggiando del ritorno dell'ottimismo sui mercati azionari e da ieri tenta di consolidarsi sopra la soglia psicologica $20.000

Capitalizzazione di mercato $965 miliardi, indice di BTC dominance 40,2%

Ieri i mercati azionari hanno chiuso in forte rialzo, con l'indice Nasdaq al + 3,34% e l'S&P 500 al +3,06%, per chiudere a 3790 punti.

L'indice del dollaro è sceso a ridosso dei 100 punti, favorendo il leggero recupero di euro e sterlina.

Per capire l'entità del rimbalzo, da inizio ottobre l'indice S&P 500 ha guadagnato il 5.5% che rappresenta il più grande rialzo in due singole sessioni degli ultimi 2 anni e mezzo (aprile 2020).

In questa fase, il principale aspetto positivo per i mercati americani è che la situazione in Europa continua a precipitare.

Dopo i dati di ieri sui costi alla produzione industriale nell'UE, è chiaro come l'inflazione sia ancora in una fase di crescita attiva e che la BCE non ha via d'uscita: è impossibile alzare i tassi d'interesse in misura adeguata alla situazione a causa dell'imminente crisi del debito ed è molto difficoltoso allargare i cordoni del bilancio a causa dell'inflazione record (ma ciò comunque andrà fatto, per acquistare titoli di Stato dei paesi europei in crisi e risolvere i problemi delle banche, sempre più in difficoltà).

Uno scenario così drammatico richiederà misure straordinarie, come ieri hanno fatto chiaramente capire Italia e Francia per bocca dei rispettivi commissari europei Gentiloni e Breton, che però al momento stanno incontrando l'ostracismo della Germania, che si rifiuta di aderire a una proposta che preveda emissione di debito comune europeo, in stile recovery fund in pandemia.

Una delle conseguenze di tale situazione, è che i capitali e le imprese stanno lasciando l'UE per gli Stati Uniti.

USA perfettamente consapevoli della situazione, come dimostrano le dichiarazioni dei principali burocrati di Washington, come questa del segretario di Stato Blinken.

Lunedì si è svolta una riunione a porte chiuse della Fed, dove ragionevolmente si è discusso del rischio di una crisi del debito.

E "casualmente" proprio da lunedì i mercati azionari hanno messo a segno due giornate record.

È chiaro che allo stato dell'arte, la Fed non ha più molto margine di manovra per proseguire nella sua politica monetaria restrittiva.

Oggi ci sarà una riunione dell'OPEC+, per discutere un taglio della produzione di petrolio di 1 milioni di barili al giorno.

Gli Stati Uniti stanno cercando di impedirlo, per contenere i prezzi del petrolio e non dover attingere ulteriormente dalla riserva strategica nazionale.

Oggi sapremo chi la spunterà.

Sul fronte crypto, Bitcoin ha soddisfatto le ipotesi delle ultime analisi e al momento della pubblicazione è rimasto sopra $20K per oltre 12 ore, aggiornando i massimi locali a circa $20460.

Tuttavia è chiaro che la strada per una ripresa dell'uptrend è ancora lunga, con la resistenza nella regione $21K che sarà il vero banco di prova.

Nel breve termine, è ragionevole aspettarsi Bitcoin nel trading range $19500 - $20500 anche alla luce dei livelli di ipercomprato su timeframe H4 e H1.

Il Bitcoin Dominance Index è tornato sopra il 40%, con le altcoins a inseguire.

Questa dinamica può significare due cose:

- gli investitori non credono che Bitcoin resisterà a lungo sopra 20.000 dollari, dunque mantengono un atteggiamento molto prudente sulle alts

- si sta preparando un notevole relief rally di bitcoin e di conseguenza la liquidità si sposta dalle altcoins a Bitcoin

Ma qualsiasi sia lo scenario, ci faremo trovare pronti.
1.5K views08:51
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2022-10-01 18:39:04 Fino a oggi eravamo stati abituati a dinamiche simili durante i crolli di valute locali come il Peso argentino o la Lira turca, ma mai con valute a corso legale del calibro della sterlina.

Ho sempre sostenuto che la svalutazione delle monete fiat sarà uno dei driver principali dell'adozione di BTC (come ho evidenziato a più riprese nel mio libro scritto in tempi non sospetti nell'autunno del 2019), ma neanche io potevo immaginare che pochi anni dopo ci sarebbe stato il crollo di valute del calibro della Sterlina e dell'Euro.

Nel breve termine non escludo il calo di BTC sotto la soglia $18K e infatti nel portafoglio di investimento pubblico abbiamo persino degli ordini sub $18.000.

Ma dato che a mio avviso non c'è nessun altro asset con le prospettive di medio lungo termine migliori di bitcoin, ritengo che una simile eventualità (qualora dovesse verificarsi e non è affatto detto) andrebbe considerata come una buona opportunità.
1.8K viewsedited  15:39
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2022-10-01 18:39:04 Analisi dei mercati 01.10.22

L'ultima settimana è stata caratterizzata da estrema volatilità, come si evince dagli swing di prezzo che hanno interessato tanto il mercato azionaro quanto quello crypto.

Tuttavia Bitcoin è riuscito a mantenere il supporto in area 19.000 dollari, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq hanno aggiornato i minimi di giugno 2022.

Al momento della pubblicazione la principale criptovaluta è scambiata a circa $19.300.

Capitalizzazione di mercato $940 miliardi, indice di BTC dominance 39,5%.

Ieri i principali indici azionari hanno chiuso la settimana sulle montagne russe, con l'S&P 500 sceso su livelli del 2020.

Gli Incredibili swing intraday che hanno caratterizzato le ultime sessioni, restituiscono uno scenario che vede gli investitori totalmente in balia degli eventi e vittime di una profonda indecisione su quelli che saranno gli sviluppi futuri dal punto di vista macro e geopolitico.

Tecnicamente, quanto accaduto ieri dovrebbe indurre a un cauto ottimismo, infatti se è vero che la Russia ha annesso unilateralmente i territori conquistati nel Donbass dopo l'inizio dell'invasione, non ha lanciato ultimatum e anzi si è mostrata possibilista verso l'inizio di una trattativa.

Anche la Nato si è mostrata molto prudente, per bocca del suo segretario generale.

Chiaramente siamo ancora lontani dalla fine del conflitto, ma speriamo che le potenze interessate (direttamente e indirettamente) giungano presto a una soluzione più ragionevole.

E in questo contesto va inquadrato il discorso della Merkel che pochi giorni fa ha evidenziato come se da un lato sia giusto sostenere L'Ucraina, dall'altro la classe dirigente europea dovrebbe iniziare a lavorare su una strategia post bellica per gestire i futuri rapporti con la Russia.

Sul fronte meramente economico, il violento calo degli indici azionari è stato determinato anche dalla diffusione dei rapporti trimestrali della Nike e della Carnival, che hanno mancato le previsioni sugli utili e i cui titoli sono scesi rispettivamente del 12,81% e del 23,25%.

Consideriamo infatti che tra una settimana inizierà la stagione dei rapporti trimestrali e a quanto pare gli investitori stanno "prezzando" la possibilità che ci siano altre società che registreranno un calo degli utili nel terzo trimestre.

C'è una logica in questo ragionamento, ma dobbiamo tener conto anche di altri fattori.

Il consenso ribassista sul mercato (tutti si aspettano un ulteriore crollo degli indici azionari), in un contesto in cui l'economia americana si sta rivelando molto più resiliente del previsto, potrebbe riservare piacevoli sorprese.

Soprattutto se paragonata a quella europea in crisi profonda, che sta favorendo una fuga notevole di capitali dai mercati europei verso quelli americani.

Inoltre le migliaia di $ miliardi generati dalla Federal reserve nel biennio 2020/21 per contrastare la crisi covid sono ancora quasi interamente in circolazione, in attesa di essere nuovamente riversati sui mercati.

Per tutte queste ragioni, continuo a credere che non ci sarà un grande crash del mercato azionario statunitense e che anzi, visti i livelli di ipervenduto attuali, nelle prossime settimane è ragionevole aspettarsi un relief rally.

Sul fronte cripto, Bitcoin sta risentendo del contesto estremamente deteriorato sui mercati finanziari tradizionali, tuttavia è riuscito a reggere meglio delle aspettative conservando l'area di supporto a $19.000.

L'indice di BTC dominance è ancora sotto il 40%, con le altcoin che stanno reggendo piuttosto bene.

Ciò dimostra che sempre più persone comprendono come nelle attuali condizioni economiche, le criptovalute sono uno dei migliori asset in circolazione.

In tale contesto, gli eventi dell'ultima settimana sono piuttosto indicativi.

Infatti durante il crash della sterlina britannica scesa sui minimi del 1985 contro il dollaro, si sono registrati volumi record sul cross BTC/GBP.
1.8K viewsedited  15:39
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2022-09-27 13:08:22 Analisi di mercato 27.09.22

Bitcoin ha trascorso l'ultima settimana a consolidarsi nella regione $19K e la scorsa notte è andato all'attacco della soglia psicologica $20.000. 

Al momento della pubblicazione la principale criptovaluta è scambiata a circa $20200.

Capitalizzazione di mercato $969 miliardi, indice di BTC dominance 40%.

Ieri i mercati azionari hanno proseguito il violento ribasso che ha caratterizzato le ultime sessioni, con il Nasdaq sceso dello 0,60% e l'S&P 500 delll'1,03% per chiudere a 3655 punti.

L'indice del dollaro ha aggiornato i massimi sopra 114 punti, a causa del sell-off sui titoli di stato americani e alla debolezza estrema dell'euro e della sterlina (quest'ultima scesa sui minimi del 1985).

Gli indici statunitensi sono in affanno a causa della dura retorica della Fed contro l'inflazione e delle tensioni geopolitiche.

Le ultime dichiarazioni dei relatori della Fed sono state contraddittorie: Collins ha affermato che l'inflazione è vicina al picco o l'ha addirittura superato, mentre Mester ha dichiarato la necessità di alzare ulteriormente i tassi d'interesse dei fed funds.

Oggi pomeriggio parleranno Powell e Lagarde, quindi potrebbe esserci molta volatilità soprattutto sul fronte valutario.

C'è la sensazione che il mercato azionario americano sia vicino al bottom.

C'è un chiaro consenso ribassista, con volumi record sulle opzioni put e le posizioni futures net short sull'SP500, ma l'economia USA è oggettivamente ancora forte e autosufficiente, con il dollaro in grande spolvero.

Questi sono tutti fattori favorevoli al ritorno dell'S&P 500 in area 3800-4000 punti.

Solo un ulteriore deterioramento del fronte geopolitico potrebbe rovinare lo scenario e visti gli sviluppi sul fronte orientale europeo non è un'eventualità che possiamo escludere totalmente.

Tuttavia ritengo che ci siano buone probabilità di un imminente relief rally (entro metà ottobre), che infliggerà grande dolore agli amanti dello short sul bottom.

E bitcoin sta già beneficiando di tale dinanica, infatti sul grafico daily si è formata una chiara divergenza rialzista che segnala l'esaurimento dell'impulso ribassista.

Ma è sufficiente osservare il grafico di qualsiasi top altcoin, per rendersi conto di come il mercato crypto sia "una molla pronta a esplodere" e l'unica zavorra al momento è data dalla correlazione con il mercato azionario.

Quando ci sarà il rimbalzo degli indici, ne vedremo delle belle.

Bitcoin nella notte ha aggiornato il massimo locale a $20.370 e sembra intenzionato a proseguire verso la regione $21K, resistenza intermedia del trading range di medio termine $18-25K.

Ether si avvicina a $1400, mentre il Bitcoin Dominance Index è in aumento, con molte alts rimaste indietro in attesa di vedere se BTC riesce a consolidarsi sopra $20K.

Notizia rilevanti

- Gli asset della piattaforma di lending Voyager (in bancarotta dopo il collasso dell'ecosistema Terra) sono finiti all'asta che è stata vinta da FTX US. Parliamo di un'acquisizione di circa $1,4 miliardi di asset.

In breve, i gestori di Voyager avevano messo i fondi dei clienti su Anchor, così da pagare gli interessi sul lending e intascarsi la differenza.
Più che Voyager, suggerirei un rebrand in "Gray Fox".

Purtroppo questa è stata una dinamica assai diffusa nel 2021 tra società e anche tra privati, che convinti di aver trovato l'Eldorado si sono sovraesposti e addirittura si sono fatti prestare fondi di amici e clienti, con la promessa di rendimenti stellari.

Purtroppo tutti conosciamo il disastro che ne è seguito e qui buona parte della responsabilità va condivisa con tutte le grandi personalità del settore e influenZer da riporto vari, che hanno contribuito ad aumentare la fama e la credibilità di Terra e Anchor.

- La società di analisi Glassnode prevede che Bitcoin sarà nell'intervallo $17000-25000 nel prossimo futuro.

Mi sembra ragionevole, anche se il mio target per fine 2022 è l'area $28K.
1.8K views10:08
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2022-09-21 12:00:27 Sul fronte crypto, lunedì abbiamo assistito all'aggiornento dei minimi locali di Bitcoin a $18.200 ed è inutile sottolineare come nel breve termine le sorti del settore crypto siano legate a quelle del mercato azionario.

Come potrebbe reagire Bitcoin agli esiti del meeting FOMC?

In caso di hike dello 0,75% e commenti neutri, ritorno rapido sopra $19500 seguito da un test della resistenza in area $20.800.

Mentre in caso di esiti negativi, ragionevolmente avremo un test dei minimi di lunedì, con tentativi di aggiornamento dei minimi di giugno a 17.600 dollari in caso di scenario estremo.

Ma anche nello scenario peggiore, si tratterà comunque di un ribasso a breve termine che andrà interpretato come un'ottima opportunità di acquisto.

Oggi la correlazione tra criptovalute e azionario viene considerata un assioma, ma non è affatto detto che sarà così per sempre.

In tale contesto, piazziamo due ordini di acquisto su BTC ed ETH nel portafoglio pubblico del canale (che potete visualizzare in ogni momento a questo link), rispettivamente a $17.890 e $1.190.

Nella trading room del Circolo degli Investitori, abbiamo attivato numerose posizioni di trading sugli interessanti livelli di prezzo di lunedì, oltre ad aver attivato un'operazione di copertura short su ATOM che al momento è già oltre il 10% di profit.

Maggiori informazioni sul servizio a questo link.
1.9K viewsedited  09:00
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2022-09-21 11:58:28 Analisi di mercato 21.09.22

Come avevamo ipotizzato sabato, i mercati azionari hanno trascinato verso il fondo anche Bitcoin che lunedì si è avvicinato ai minimi di giugno, per poi rimbalzare fino alla zona $19K, dove la principale criptovaluta è scambiata al momento della pubblicazione.

Capitalizzazione di mercato $925 miliardi, indice di BTC dominance 39,4%.

I mercati azionari stanno scontando un inizio di settimana terribile, con il NASDAQ che ieri ha perso lo 0,95% e l'S&P 500 l'1,13% chiudendo a 3855 punti.

L'indice del dollaro è stabilmente a ridosso dei massimi a 110 punti, mentre il petrolio WTI è ancora nell'area di supporto 80 dollari al barile.

L'inflazione alla produzione in Germania ha nuovamente stabilito un record, + 7,9% mensile e 45,8% su base annuale. Tali cifre non si registravano dalla fine della seconda guerra mondiale e solo durante la Repubblica di Weimar negli anni '20 del secolo scorso ci sono stati livelli più alti.

Il cambio euro dollaro è andato ancora una volta sui minimi, favorendo la forza del dollar index.

Infatti l'indice dei prezzi alla produzione è un indicatore che anticipa le future tendenze dell'inflazione e i dati usciti ieri in Germania mostrano come i prezzi nella principale economia europea siano in una fase di crescita attiva che non accenna a rallentare.

La componente principale dell'inflazione in Europa è quella dei prezzi energetici (diversamente dagli USA dove l'inflazione è guidata dal classico aumento della domanda di beni e servizi), quindi non si può pensare di sconfiggerla alzando i tassi d'interesse nell'eurozona, con la controindicazione di aumentare anche il carico del debito di Italia, Grecia e degli altri paesi europei ad alto debito pubblico.

Ma alla fine i falchi indurranno la BCE a proseguire nel percorso dell'aumento dei tassi, sperando almeno che ciò dia ossigeno all'euro e favorisca importazioni a costi più ragionevoli per gli Stati membri (al momento le principali commodities sono denominate in dollari, dunque oltre alle materie prime i paesi UE importano anche inflazione a causa della svalutazione della moneta unica).

Il rischio concreto per l'Europa, che sta affrontando una pressione inflazionistica senza precedenti e una chiara stagnazione economica, è quello di avvitarsi in una stagflazione endemica.

Sul fronte Stati Uniti lo scenario è decisamente migliore.

La strategia per rafforzare lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale a discapito delle altre valute regionali e locali, sta funzionando egregiamente.

Inoltre anche l'inflazione sta rallentando, grazie alle materie prime interne e al dollaro (anche se il CPI core di agosto ha mostrato una domanda ancora forte).

Oggi ci sarà la tanto attesa decisione sui tassi d'interesse dei Fed funds e la successiva conferenza stampa.

Lo scenario più realistico è quello di un aumento dello 0,75%, ma c'è molta attesa anche per la successiva conferenza stampa di Powell che darà indicazioni sull'atteggiamento della Fed nel quarto trimestre.

Scenario positivo: rialzo dello 0,75% e commenti neutri.

Negativo: rialzo dello 0,75% e conferma della politica monetaria restrittiva per combattere l'inflazione ad ogni costo.

Molto negativo: hike dell'1%

Penso che anche nello scenario peggiore, l'S&P 500 non andrà oltre i minimi di giugno nella regione 3600 punti, a meno di novità geopolitiche particolari (oggi Putin ha annunciato la mobilitazione parziale del paese, che gli consentirà di coscrivere migliaia di nuovi soldati).
1.9K viewsedited  08:58
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2022-09-17 15:01:03 Analisi dei mercati 17.09.22

Da martedì scorso, giorno di uscita dei dati sull'inflazione americana, i mercati finanziari sono in calo costante senza neanche essere in grado di effettuare un classico rimbalzo "del gatto morto".

E bitcoin non ha fatto eccezione a causa della sua stretta correlazione con gli indici azionari, arrivando ad aggiornare i minimi locali a 19.300 dollari.

Capitalizzazione di mercato $960 miliardi, indice di BTC dominance 39,5%.

È sempre più evidente come l'economia mondiale sia alle prese con una pericolosa combinazione di stagnazione economica e alta inflazione, ossia una fase di stagflazione.

E il percorso per uscire da una stagflazione è lungo e doloroso.

Vista l'impossibilità di risolvere la crisi attuale esclusivamente con i mezzi economici (il target di inflazione del 2% per adesso resta un miraggio), gli Stati Uniti stanno perseguendo una politica estera molto aggressiva tesa a destabilizzare diverse aree geografiche, con l'obiettivo di indebolire le altre valute regionali e locali e dunque preservare lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale (giovedì lo Yuan cinese si è avvicinato ai minimi storici contro il dollaro).

E in tale ambito, ieri il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per stanziare circa $5 miliardi per fornire armamenti a Taiwan nei prossimi 4 anni.

Sono convinto che la reazione cinese non si farà attendere.

In breve, gli USA stanno utilizzando metodi "non convenzionali" per preservare lo status del dollaro come valuta rifugio e, mentre da una parte mantengono una politica monetaria restrittiva dichiarando la lotta contro l'inflazione e favorendo la forza del dollar index, dall'altra iniettano denaro nel sistema finanziario per sostenere l'economia.

Per chi ritiene che queste siano fantasie, consiglio la lettura di questo rapporto della RAND corporation (Istituto di ricerca non profit statunitense tra i più importanti think tank nel paese) pubblicato nel 2019.

Sul fronte finanziario, i mercati sono rimasti colpiti dal rapporto della FedEx, azienda con 450.000 dipendenti e 684 aeromobili a bilancio (la flotta di ITA airways è di circa 70 aeromobili, nda).

La società ha pubblicato il rapporto trimestrale segnalando una decisa contrazione degli utili (- $800 milioni) ed evidenziando un deterioramento della domanda globale a causa dell'indebolimento dell'attività economica nel mondo.

Le azioni FedEx sono scese di oltre il 20%, ma il punto principale qui è che un azienda leader nel settore della logistica globale, può effettivamente fungere da indicatore dello stato attuale dell'economia mondiale.

Tuttavia continuo a non vedere il rischio di un crollo generalizzato del mercato azionario americano.

Buona parte degli aspetti fin qui elencati sono stati già scontati:

- rischio del proseguimento di una politica monetaria restrittiva della Fed

- la minaccia della stagflazione

- Le prossime elezioni, che non promettono bene per l'attuale amministrazione.

Ma nonostante tutto, l'S&P 500 è ancora sopra 3800 punti e non si è neanche avvicinato ai minimi di giugno.

A questo aggiungiamo anche l'afflusso di capitali provenienti dai mercati europei.

Sul fronte crypto, da martedì Bitcoin è scambiato nel range di breve $19500-20500 dopo aver perso il supporto nella regione $21K in seguito al sell-off determinato dai dati negativi sull'inflazione USA.

Alla luce dei bassi volumi che generalmente caratterizzano i fine settimana, mi aspetto che gli scambi proseguano nel trading range illustrato in precedenza, con possibili estensioni sui rispettivi limiti a $19300 e $20800, in attesa della riapertura dei mercati di lunedì che fornirà indicazioni più chiare.

Al momento il livello spartiacque è la soglia psicologica $20K, con il suo superamento che agevolerà anche le altcoin favorendo il ritorno della capitalizzazione di mercato in zona $1000 miliardi.

Diversamente, il rischio di un ulteriore test della regione $19K è tangibile, soprattutto se domenica notte gli indici azionari dovessero aprire ancora in forte ribasso.
3.2K viewsedited  12:01
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2022-09-13 18:17:49 I dati sull'inflazione al consumo negli Stati Uniti sono stati ampiamente sotto le aspettative, con il CPI core che è volato al +0.6% su base mensile.

Questo naturalmente ha determinato un violento sell-off sui mercati azionari, obbligazionari e crypto.

Maggiori dettagli nel video approfondimento sulla mia pagina Instagram - link
3.8K views15:17
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2022-09-13 12:41:00 Analisi dei mercati 13/09/2022

Dopo l'impulso al rialzo partito a metà della scorsa settimana, Bitcoin ha aggiornato i massimi locali a 22.500 dollari concentrando su di sé le attenzioni degli investitori, come si evince dalla dominance in aumento.

Al momento della pubblicazione, il prezzo di Bitcoin è di circa $ 22.300

Capitalizzazione di mercato $1060 miliardi, indice di BTC dominance 40,1%

Ieri i mercati azionari hanno chiuso la quarta sessione consecutiva al rialzo, con il NASDAQ salito dell'1,27% e l'S&P 500 dell'1,06% chiudendo a 4109 punti.

L'indice del dollaro è sceso sotto 108 punti, grazie a una leggera ripresa dell'euro dovuta ai buoni dati sull'inflazione al consumo in Germania, stabile rispetto alle rilevazioni del mese precedente. Nonostante l'inflazione in Germania sia sui massimi dalla nascita dell'UE, il solo fatto che non ci sia stato un ulteriore aumento è accolto in modo positivo.

La spinta propulsiva degli indici azionari americani, lascia intendere abbastanza chiaramente come i grandi investitori siano convinti che l'inflazione negli Stati Uniti continuerà a scendere e che dunque i dati di oggi pomeriggio saranno positivi (è previsto un CPI annuale dell'8,1%).

Showdown alle 14:30 ora italiana.

Inoltre, la paura e l'incertezza estreme che hanno caratterizzato le settimane a cavallo tra fine agosto e inizio settembre (come già indicato nelle precedenti analisi, si sono registrati acquisti ed esposizioni record di opzioni put e di posizioni net short sui futures S&P500) hanno lanciato chiari segnali di panico e di consenso ribassista sul mercato.

E sappiamo bene cosa succede quando la massa si aspetta un determinato evento.

Abbiamo più volte elencato le ragioni oggettive per cui è molto probabile che non ci sarà nessun crollo dei mercati azionari, almeno di quelli americani, nonostante le previsioni di sventura che affollano analisi e articoli della stampa di settore.

A causa dell'enorme quantità di denaro emessa dalle banche centrali durante la pandemia, dell'incapacità della Fed di aumentare i tassi d'interesse sopra i livelli d'inflazione e della crisi energetica in Europa, i capitali in fuga dai mercati del vecchio continente si stanno riversando in massa su quelli statunitensi.

Sul fronte cripto, Bitcoin ha seguito la tendenza degli indici azionari, arrivando a testare la resistenza a $22500 nella parte mediana del trading range di medio termine $19/25K.

Da evidenziare come negli ultimi giorni l'indice di BTC dominance abbia continuato a crescere, portandosi sopra il 40%.

Di converso, Ether è ferma al palo e perde terreno nonostante tutto sembra procedere per il meglio verso il merge dei prossimi giorni.

Questa dinamica si potrebbe spiegare con varie chiavi di lettura, come ad esempio il fatto che dopo la sbalorditiva performance dai minimi di giugno molti investitori ritengono che sia arrivati il momento di prendere almeno una parte dei profitti, anche in virtù di ciò che abbiamo detto prima.

Infatti, contrariamente ai mercati azionari, la quasi totalità dei partecipanti al mercato crypto punta sul fatto che dopo il merge ci sarà un ulteriore rialzo esponenziale di Ether.

Ciò potrebbe dar luogo al più classico dei buy the rumors, sell the news.

Tuttavia, al netto di turbolenze di breve termine, il merge di ethereum porterà notevoli benefici al prezzo del token come ho scritto nell'approfondimento sul mio blog.

Consideriamo che la settimana in corso potrebbe essere estremamente volatile, anche a causa delle scandeze di venerdì su grandi posizioni di opzioni e futures sui mercati azionari.

Data la correlazione tra Bitcoin ed S&P500, è meglio farsi trovare pronti nel caso.

A livello operativo, l'ampio trading range $19K-25K è ancora il principale catalizzatore degli scambi e l'obiettivo, in caso di breakout dell'attuale zona di resistenza, è proprio l'area $24800-25200, limite superiore del range.

In caso di pullback, il supporto da preservare per il mantenimento dell'attuale struttura tecnica di breve è quello in zona $20.800-21.500.
3.8K views09:41
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