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Analisi dei mercati 16.01.23 Direi che il 2023 si è aperto i | Bitcoin Facile

Analisi dei mercati 16.01.23

Direi che il 2023 si è aperto in modo decisamente spumeggiante. Gli indici azionari hanno piazzato il Santa Claus rally in zona Cesarini e Bitcoin è balzato improvvisamente sopra la soglia psicologica $20K, nel più classico dei movimenti impulsivi a cui ci ha abituato nel corso degli anni.

La capitalizzazione del mercato crypto si è riavvicinata ai $1000 miliardi e l’indice di BTC dominance è salito al 41%.

Oggi i mercati azionari americani sono chiusi per il Martin Luther King Day, mentre gli indici europei hanno chiuso in leggero rialzo.

L’oro sta cercando di consolidarsi sopra 1900 dollari l’oncia e l'indice del dollaro lotta ancora per mantenere il supporto a 102 punti.

Dal punto di vista dei fondamentali, c’è da segnalare l’apertura odierna del forum economico di Davos.

La notizia chiaramente non sta nell’evento in sé (ormai totalmente autoreferenziale) quanto nel fatto che per la prima volta non ci sarà la presenza di personalità russe, cinesi e indiane. Ma se l’assenza dei primi è giustificata dalle attuali tensioni geopolitiche, la mancata presenza di miliardari cinesi e indiani fa invece molto più “rumore”.

Questa notizia si inquadra nel processo di anti-globalizzazione di cui abbiamo discusso nell’analisi macro di inizio anno.

Tornando ai mercati, la notizia principale della settimana sarà quella di mercoledì sulla produzione industriale degli Stati Uniti.

Il PPI è un indicatore che anticipa le tendenze dell’inflazione al consumo e quindi sarà utile per confermare o smentire il quadro di inflazione in calo.

Sul fronte crypto, Bitcoin continua ad aggiornare i massimi del 2023 ($21434) in un rally che per intensità non si vedeva da tempo.

Ricordate come, sempre nell'analisi delle prospettive del 2023, avevamo evidenziato le alte probabilità di relief rally significativi all'interno del bear market?

Eccoci serviti.

Al netto della price action di breve (consolidamento nel range $20500/$21500) i livelli chiave in ottica medio lungo termine sono la resistenza nella regione $22K, la cui rottura è propedeutica a un ulteriore allungo verso i $25.000, e la macro regione di supporto tra $18K e $19K, in una riedizione del trading range pre crack FTX.

A tal proposito, i volumi su Bitcoin sono tornati ai massimi dal fallimento di FTX, a dimostrazione di come il mercato abbia totalmente smaltito le scorie della situazione.

La cosa bella è che ora nessuno sembra credere in questo rally.

Nessuno.

Leggo in giro estremo scetticismo e la "convinzione" che molto presto ci sarà un'altra discesa su nuovi minimi o comunque una decisa correzione.

Chiaramente non possiamo escluderlo in Totò, soprattutto alla luce delle numerose variabili macro e geopolitiche in gioco.

Tuttavia questo consenso unanime sul fallimento del rally, in realtà è il primo elemento che invece dovrebbe metterci in allerta.

Quando il mercato inverte e riemerge dalle ceneri del bear market nessuno dà credito al rialzo, che viene liquidato con estremo scetticismo.

Ad esempio ricordo che ad aprile 2019, durante la prima ondata dai minimi a $3000, quando Bitcoin raggiunse l'area $6.000 praticamente tutti chiamarono la fine del rally e il re-test dei suddetti minimi, adducendo le più svariate motivazioni a base di gap CME (a proposito dei fans del gap sui futures che stanno ancora aspettando la chiusura del gap in area $3K), resistenze invalicabili (che invece sono state violate come burro) e tutto il resto del repertorio del buon ribassista.

La realtà è che nei 2 mesi successivi Bitcoin è passato da 3.000 a 14.000 dollari.

I ribassisti sono così, appaiono sempre estremamente sofisticati e forbiti nelle loro analisi, salvo poi restare imprigionati nel loro bias che li porta a perdere puntualmente treni epocali.

La lezione appresa qui è di non cercare mai di anticipare il top di Bitcoin, altrimenti si rischia di restare estremamente delusi.

Piuttosto osservate con attenzione la price action su time frame di lungo periodo, in attesa di un chiaro segnale di inversione.