Get Mystery Box with random crypto!

Analisi di mercato del 24/01/23 Dalla nostra ultima analisi | Bitcoin Facile

Analisi di mercato del 24/01/23

Dalla nostra ultima analisi Bitcoin ha continuato ad aggiornare i massimi del 2023, mettendo in scena uno dei suoi coup de théâtre migliori a cui ci ha abituato negli anni: frustrare le aspettative dei ribassisti e di chi era ancora alla finestra in attesa di posizionarsi. Infatti ora entrambe le categorie sono costrette a correre ai ripari e a inseguire.

Dopo un rally incredibile che ha sbriciolato tutte le resistenze lungo il percorso, in questa fase la principale criptovaluta sta cercando di consolidarsi nella regione $23K.

Capitalizzazione di mercato $1057 miliardi, indice di BTC dominance 42,1%

Ieri i mercati azionari hanno aperto la settimana in grande stile, con il
Nasdaq in rialzo del 2% e l’S&P 500 dell'1,19% chiudendo sopra 4000 punti, che rappresenta un’area di resistenza importante vista la concomitante presenza della SMA 200 daily e della trendline ribassista del 2022.

Nel frattempo l’Indice del dollaro è collassato sotto 102 punti, mentre l’euro è ormai alle porte dell’$1.09.

L’aggressività della BCE che ha annunciato almeno altri 2 hike dei tassi d’interesse nell’Eurozona da 50 punti base sta contribuendo alla debolezza del dollaro, dato che il terminal rate della Fed è decisamente più vicino.

Gli investitori si aspettano che l’1 febbraio la Fed proceda con un rialzo dei tassi dello 0,25% mentre più di qualcuno scommette addirittura che i tassi resteranno invariati (previsione decisamente ottimistica).

Infatti il mercato del lavoro è ancora forte e i fattori inflazionistici a lungo termine stanno presentando il conto.

Come abbiamo più volte evidenziato, la fine della globalizzazione sta ponendo fine all’era della bassa inflazione e dei tassi d’interesse negativi e nel momento in cui anche la Cina sta tornando alla normalità, la domanda di materie prime sovrasterà l’offerta, causando una nuova impennata dei prezzi.

La nostra strategia di difesa appare piuttosto chiara: nel medio termine acquistare materie prime, nel lungo periodo Bitcoin e oro. Nelle prossime analisi affronteremo l’argomento in maniera più diffusa.

Continua la saga sul "tetto del debito americano".

Ho riassunto la situazione in questo post.

Naturalmente il "default degli Stati Uniti" è uno scenario non contemplabile e infatti i Democratici stanno proponendo di abolire del tutto il tetto del debito nazionale, così da non perdere tempo ogni anno in formalità burocratiche.

Giusto per rendere il quadro macro e geopolitico ancora più “frizzante”, Argentina e Brasile hanno firmato un accordo sulla reciproca integrazione economica e la creazione di una moneta comune "SUR".

Il presidente del Brasile è andato oltre e ha suggerito di pensare alla creazione di una valuta comune per tutti i BRICS.

L'obiettivo naturalmente è quello di ridurre la dipendenza dal dollaro.

Altro tassello nella nostra tesi di anti-globalizzazione e frammentazione di cui parliamo da tempo.

Anche se le notizie provenienti dagli USA indicano una chiara frenata dell’inflazione, non è così nel resto del mondo. In Argentina ad esempio, a causa dell'iper-inflazione, molti istituti finanziari devono affrontare il problema dello spazio dove custodire il Peso in contanti (vi ricordo che il Peso argentino si svaluta a ritmi record ormai da anni).

In primo luogo, questa è una buona notizia per Bitcoin: l’inflazione fuori controllo di molte valute fiat locali favorisce l’afflusso sul mercato crypto dei fondi dei cittadini vittime di questa dinamica.

In secondo luogo, se confrontiamo il desiderio di molti paesi di affrancarsi dal dollaro con la necessità di proteggersi dall'inflazione, allora Bitcoin nelle riserve di una Banca Centrale non sembra più un’ipotesi così peregrina.

Sul fronte crypto, il consolidamento di BTC sta consentendo alle top altcoins in ritardo di provare a chiudere il gap, come BNB.