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Analisi dei mercati del 20/04/23 L'ultima settimana è stata | Bitcoin Facile

Analisi dei mercati del 20/04/23

L'ultima settimana è stata decisamente interessante sul mercato delle criptovalute, con Bitcoin che ha aggiornato i massimi a 31.000 dollari ed Ether che a sua volta si è risvegliata dal torpore, aggiornando i massimi 2023 a $2140.

Naturalmente dopo un simile allungo il mercato sta scontando un deciso pullback, con bitcoin sceso poche ore fa a testare l'area di supporto nella regione $28k. 

Capitalizzazione di mercato $1210 miliardi, indice di BTC dominance 46,1%

I mercati azionari seguono da giorni il medesimo pattern, con l'S&P 500 ancora intrappolato sotto la resistenza 4200 che ormai respinge l'indice da circa un anno, al netto della breve parentesi di agosto 2022.

Dal punto di vista macro, stiamo assistendo a una decisa dicotomia tra l'eurozona e gli Stati Uniti: infatti in Europa e nel Regno Unito l'inflazione continua a mordere, mentre negli USA i prezzi continuano a seguire una parabola discendente.

Questo ovviamente ha favorito dichiarazioni molto aggressive della BCE e della BoE, che ragionevolmente continueranno nel percorso di rialzo dei tassi (soprattutto la BCE).

La vera domanda ora è su cosa farà la Fed, soprattutto dopo che anche il mercato del lavoro sta mostrando i primi segnali di raffreddamento.

Il prossimo meeting FOMC è fissato per il 3 maggio e in quella sede avremo le indicazioni sulla politica della Fed (a oggi è dato quasi per certo un hike di 25 bps).

A rendere più piccanti i mercati azionari dopo svariate sessioni di calma piatta, è arrivata la stagione delle trimestrali.

Ieri è stato il turno di Tesla e IBM, con la società di Musk che ha mancato le stime degli analisti e oggi ha aperto in pesante calo. Dal report di Tesla è emerso che la società non ha venduto i Bitcoin attualmente a bilancio, né ha incrementato la posizione.

La volatilità implicita dell'indice SP 500 è estremamente bassa, con l'OpEx di aprile alle porte.

L'esperienza e la logica ci dicono che periodi di volatilità molto bassa sono seguiti da periodi di volatilità più elevata, dunque dalla prossima settimana ci aspettiamo una fase di mercato decisamente più volatile, con l'area chiave da monitorare che è quella a 4000 punti.

Da evidenziare anche la buona ripresa delle azioni delle banche americane in difficoltà (a fronte di un conseguente aumento dei nuovi depositi), a dimostrazione di come gli investitori non siano più spaventati dal rischio di una crisi bancaria.

Anche il bilancio della Fed è tornato a scendere, con l'utilizzo del BTFP (bank term funding program) sceso ai minimi termini.

Sul fronte crypto, abbiamo visto in apertura che Bitcoin è sceso a testare il supporto nella regione $28K, dopo aver fallito il consolidamento sopra 30.000 dollari.

I successivi livelli di supporto chiave sono a 27.000 e 25.000 dollari.

Le altcoins stanno soffrendo maggiormente rispetto a Bitcoin, come accade spesso durante le fasi di pullback/correzione.

Se la capitalizzazione di mercato tiene sopra la soglia dei $1200 miliardi e Bitcoin si consolida sul supporto $28K, ci sono buone probabilità che la correzione sarà superficiale e di breve durata.

Di converso, se la criptovaluta principale scende sotto $27.800, la fase correttiva potrebbe essere più lunga.

Ma questa opzione non cambia in alcun modo le prospettive di medio lungo termine, dunque qualsiasi ribasso a 26 o 25.000 dollari andrebbe considerato un'opportunità.

Continua l'esodo delle società del settore crypto dagli Stati uniti. L'ultima in ordine di tempo è stata Coinbase, che ha formalizzato l'intenzione di "delocalizzare" la sua sede operativa e legale.

D'altronde lo spettacolo pietoso tra SEC e CFTC che discutono sul fatto che Ether sia una security o una commodity, descrive al meglio lo stato dell'arte nell'amministrazione americana.

Amministrazione USA che però ha portato per anni in palmo di mano quel pagliaccio di Sam Bankman-fried.

Facciamo un rapido focus sul pullback di bitcoin in atto.