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inevitabile   Indice IFO di marzo in uscita alle 10:00 (stima | Vantaggio Sleale - Investing e Trading

inevitabile
 
Indice IFO di marzo in uscita alle 10:00 (stima 90.9 punti contro 91,1 di febbraio). Da seguire alle 10:30 il discorso del presidente della Buba.
 
Ordini di beni durevoli USA di febbraio decisamente peggiori rispetto alle stime (-1% contro +0,6% atteso), mentre il PMI composito, che misura la crescita dell’attività economica del paese, di marzo è risultato superiore alle stime (53,3 punti contro 47 atteso).
 
Landing o no landing, questo è il problema. Si è discusso per mesi se l’economia USA si stesse dirigendo verso una recessione. I rapidi movimenti nei mercati dopo i fallimenti bancari regionali sembra che abbiano fatto propendere gran parte degli analisti verso una recessione. E i mercati lo hanno fatto capire piuttosto chiaramente: crollo dei rendimenti obbligazionari, forte calo dei prezzi del petrolio e delle azioni e aumento della volatilità, sono infatti tutti segnali che di solito preludono ad una recessione.
 
Del resto, è facile intuire che l’inasprimento delle condizioni finanziarie a seguito della crisi di alcune banche in un’economia come quella USA il cui PIL è determinato per oltre il 60% da consumi e investimenti a debito, porterà inevitabilmente ad una contrazione della crescita economica. Secondo JP Morgan, una stima molto approssimativa è che una crescita più lenta dei prestiti da parte delle banche di medie dimensioni potrebbe sottrarre da mezzo a un punto percentuale circa al PIL nel prossimo anno o due. Se così sarà, e se la politica monetaria continuerà ad essere restrittiva, entro la fine dell’anno gli USA entreranno in recessione.
 
Del resto, il reddito reale continua a diminuire, i tassi di interesse stanno salendo e il presidente della FED afferma che le turbolenze nel settore finanziario indurranno le banche a inasprire i loro standard di prestito rendendo ancora più difficile ottenere prestiti. La flessione del reddito reale pesa sulla fiducia delle famiglie che fanno sempre più fatica a coprire l’aumento dei costi di cibo, alloggio e altre spese.
 
Secondo l’annuale Modern Wealth Survey di Charles Schwab, gli americani affermano che avrebbero bisogno di un patrimonio netto medio di US 774.000 per sentirsi finanziariamente a proprio agio e più di US 2 milioni per sentirsi ricchi. Il punto è che non conta tanto quanti dollari hai, ma quello che puoi comprare. Qualsiasi ammontare di denaro che guadagni meno del tasso di inflazione perde potere d’acquisto nel tempo. L’indice del sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan, attentamente monitorato dalla FED, è recentemente sceso per la prima volta da mesi, così come l’indice di fiducia dei consumatori del Conference Board è in calo.
 
Sono sempre meno i consumatori che stanno pianificando di acquistare una casa o un’auto o di spendere soldi per altri articoli di grandi dimensioni come un grande elettrodomestico o una vacanza. Il calo della spesa, abbinato all’aumento dei tassi di interesse, potrebbe contribuire a spingere l’economia in una recessione nel breve termine.
 
E i mercati azionari? Solitamente i minimi di un mercato ribassista vengono testati nuovamente per garantire che il minimo sia veramente stato raggiunto. Il crescente rischio di recessione è ora amplificato dalla maggiore probabilità che le banche limitino i loro prestiti. Di conseguenza, la domanda da farsi è se il minimo del 12 ottobre reggerà. In caso contrario, è probabile che si vedrà l’S&P 500 raggiungere i 3.200 punti come un altro probabile obiettivo.
 
Anche i titoli del debito sono stati scambiati in modo drammatico. Il rendimento del Tesoro a 2 anni è passato in pochi minuti dal 3,93% al 3,72% (ben lontano dal 4,22% di picco delle ultime settimane). E proprio la scadenza a 2 anni riteniamo che rifletta più da vicino le opinioni degli investitori su dove sta andando la politica monetaria della FED.