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Analisi dei mercati 27/08/22 Dopo il meeting di Jackson Hole | Bitcoin Facile

Analisi dei mercati 27/08/22

Dopo il meeting di Jackson Hole i mercati hanno reagito con pesanti ribassi generalizzati.

In tale contesto, Bitcoin ha perso il supporto a $21k e al momento della scrittura è scambiato a circa $20.000.

Capitalizzazione di mercato 972 miliardi, indice di BTC dominance 39,8%.

Ieri il Nasdaq ha chiuso la settimana al - 3,94% e l'S&P 500 al 3,37%, per chiudere a 4.057 punti.

Powell nel suo intervento al meeting di Jackson Hole si è concentrato sulla lotta senza quartiere all'inflazione, indipendentemente "dal dolore che sarà inflitto a famiglie e imprese".

Ciò significa che la Federal reserve intende continuare ad applicare una politica monetaria restrittiva, aumentando i tassi di interesse e tenerli alti fino a quando l'inflazione non sarà sotto controllo.

Addirittura qualche membro della banca centrale si è spinto a parlare di aumenti dei tassi fino a livello 3,5-4%, evidenziando che l'inflazione potrebbe non aver raggiunto il picco come invece è stato ipotizzato nelle settimane precedenti.

Naturalmente dopo simili affermazioni gli indici sono scesi sui livelli di fine luglio, fissando un nuovo minimo mensile.

L'indice del dollaro è tornato a ridosso dei 109 punti e tra gli investitori cresce la paura e l'incertezza, con gli operatori di mercato che hanno iniziato a parlare di un nuovo crollo e dell'aggiornamento dei minimi annuali.

Ma è davvero questo lo scenario che ci aspetta?

Se ci riferiamo esclusivamente ai mercati americani, credo piuttosto che scontreremo ancora qualche settimana di tendenza al ribasso, per poi tornare a salire.

Questo perché riportare l'inflazione al livello target del 2% non è un compito realistico.

Infatti negli ultimi due anni sono stati iniettati nel sistema finanziario circa $9.000 miliardi, in un intervento senza precedenti per contrastare gli effetti della pandemia.

In tale ambito, se consideriamo la riduzione dell'offerta e l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, si intuisce come la Fed sarà obbligata a fissare nuovi target più elevati per l'inflazione, o addirittura considerare un buon risultato semplicemente il fatto che l'inflazione abbia smesso di crescere.

Inoltre consideriamo che in vista delle elezioni di medio termine di novembre, l'amministrazione Biden ha varato due leggi che prevedono nuova immissione di liquidità nell'economia in modo diretto e indiretto.

La prima legge è quella contro l'inflazione, che prevede lo stanziamento di oltre $400 miliardi per dare sollievo a famiglie contro l'inflazione, mentre la seconda prevede la cancellazione del debito dei prestiti agli studenti. Dunque i soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati per estinguere i prestiti, verranno spesi per l'acquisto di beni e servizi.

Inoltre è ragionevole pensare che una parte di questi danari finisca anche nel mercato azionario.

L'economia statunitense sta andando molto meglio di quella europea e gli architetti del caos stanno monetizzando proprio questa dinamica, con il mercato americano che è diventato un "posto sicuro" per i capitali europei.

Per questi motivi non credo a un crollo drammatico degli indici azionari USA sotto i minimi di giugno e, ragionevolmente, in autunno riprenderà lo slancio che ha caratterizzato il periodo da metà luglio a metà agosto.

Solo un ulteriore deterioramento dello scenario geopolitico potrebbe cambiare la situazione è innescare un crollo generalizzato.

Sul fronte cripto, Bitcoin è sceso a testare il livello psicologico $20K.

Avevamo detto che dopo l'incontro di Jackson Hole era nell'aria l'esplosione della volatilità con fuoriuscita dal trading range e così è stato.

Con i bassi volumi del fine settimana è probabile che ci saranno ulteriori tentativi dei ribassisti di forzare l'area chiave $20K, ma per avere un'idea più chiara su quella che sarà la price action nei prossimi giorni, dovremo aspettare lunedì.