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Analisi dei mercati 17.09.22 Da martedì scorso, giorno di usc | Bitcoin Facile

Analisi dei mercati 17.09.22

Da martedì scorso, giorno di uscita dei dati sull'inflazione americana, i mercati finanziari sono in calo costante senza neanche essere in grado di effettuare un classico rimbalzo "del gatto morto".

E bitcoin non ha fatto eccezione a causa della sua stretta correlazione con gli indici azionari, arrivando ad aggiornare i minimi locali a 19.300 dollari.

Capitalizzazione di mercato $960 miliardi, indice di BTC dominance 39,5%.

È sempre più evidente come l'economia mondiale sia alle prese con una pericolosa combinazione di stagnazione economica e alta inflazione, ossia una fase di stagflazione.

E il percorso per uscire da una stagflazione è lungo e doloroso.

Vista l'impossibilità di risolvere la crisi attuale esclusivamente con i mezzi economici (il target di inflazione del 2% per adesso resta un miraggio), gli Stati Uniti stanno perseguendo una politica estera molto aggressiva tesa a destabilizzare diverse aree geografiche, con l'obiettivo di indebolire le altre valute regionali e locali e dunque preservare lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale (giovedì lo Yuan cinese si è avvicinato ai minimi storici contro il dollaro).

E in tale ambito, ieri il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per stanziare circa $5 miliardi per fornire armamenti a Taiwan nei prossimi 4 anni.

Sono convinto che la reazione cinese non si farà attendere.

In breve, gli USA stanno utilizzando metodi "non convenzionali" per preservare lo status del dollaro come valuta rifugio e, mentre da una parte mantengono una politica monetaria restrittiva dichiarando la lotta contro l'inflazione e favorendo la forza del dollar index, dall'altra iniettano denaro nel sistema finanziario per sostenere l'economia.

Per chi ritiene che queste siano fantasie, consiglio la lettura di questo rapporto della RAND corporation (Istituto di ricerca non profit statunitense tra i più importanti think tank nel paese) pubblicato nel 2019.

Sul fronte finanziario, i mercati sono rimasti colpiti dal rapporto della FedEx, azienda con 450.000 dipendenti e 684 aeromobili a bilancio (la flotta di ITA airways è di circa 70 aeromobili, nda).

La società ha pubblicato il rapporto trimestrale segnalando una decisa contrazione degli utili (- $800 milioni) ed evidenziando un deterioramento della domanda globale a causa dell'indebolimento dell'attività economica nel mondo.

Le azioni FedEx sono scese di oltre il 20%, ma il punto principale qui è che un azienda leader nel settore della logistica globale, può effettivamente fungere da indicatore dello stato attuale dell'economia mondiale.

Tuttavia continuo a non vedere il rischio di un crollo generalizzato del mercato azionario americano.

Buona parte degli aspetti fin qui elencati sono stati già scontati:

- rischio del proseguimento di una politica monetaria restrittiva della Fed

- la minaccia della stagflazione

- Le prossime elezioni, che non promettono bene per l'attuale amministrazione.

Ma nonostante tutto, l'S&P 500 è ancora sopra 3800 punti e non si è neanche avvicinato ai minimi di giugno.

A questo aggiungiamo anche l'afflusso di capitali provenienti dai mercati europei.

Sul fronte crypto, da martedì Bitcoin è scambiato nel range di breve $19500-20500 dopo aver perso il supporto nella regione $21K in seguito al sell-off determinato dai dati negativi sull'inflazione USA.

Alla luce dei bassi volumi che generalmente caratterizzano i fine settimana, mi aspetto che gli scambi proseguano nel trading range illustrato in precedenza, con possibili estensioni sui rispettivi limiti a $19300 e $20800, in attesa della riapertura dei mercati di lunedì che fornirà indicazioni più chiare.

Al momento il livello spartiacque è la soglia psicologica $20K, con il suo superamento che agevolerà anche le altcoin favorendo il ritorno della capitalizzazione di mercato in zona $1000 miliardi.

Diversamente, il rischio di un ulteriore test della regione $19K è tangibile, soprattutto se domenica notte gli indici azionari dovessero aprire ancora in forte ribasso.