Get Mystery Box with random crypto!

Analisi dei mercati 08.10.22 La settimana si è conclusa con | Bitcoin Facile

Analisi dei mercati 08.10.22

La settimana si è conclusa con un ritorno di fiamma della volatilità, che ha causato pesanti perdite sui mercati azionari. Bitcoin si è difeso meglio, aggiornando i minimi locali a $19.330 per poi consolidarsi in area $19.500, dove attualmente è scambiato.

Capitalizzazione di mercato $946 miliardi, indice di BTC dominance 39,6%.

L'innesco dei pesanti cali di ieri è stato determinato dalla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro statunitense decisamente sopra le aspettative, con il tasso di disoccupazione vicino ai minimi storici e, visto il contesto macro, è senza dubbio un risultato sorprendente.

La logica degli investitori in questa fase, sebbene possa sembrare contro intuitiva, è piuttosto chiara: un mercato del lavoro forte consentirà alla Fed di perseverare nella lotta all'inflazione attraverso l'aumento aggressivo dei tassi di interesse.

A questo aggiungiamo il deciso aumento delle quotazioni del petrolio, causato dalle determinazioni dell'Opec+ che mercoledì ha varato un taglio alla produzione di petrolio di due milioni di barili al giorno a partire da novembre.

Naturalmente ciò potrebbe causare una ripresa del tasso di inflazione negli Stati Uniti, d'altronde il calo dell'inflazione registrato a luglio e agosto è dovuto principalmente alla discesa dei prezzi del petrolio in quella fase e di conseguenza anche dei carburanti.

Ma se il petrolio dovesse tornare sopra 100 dollari al barile, come sostengono molti analisti e banche d'affari, l'inflazione negli Stati Uniti potrebbe tornare a crescere esattamente come in Europa.

Tuttavia ci sono anche altri fattori da considerare, ossia il rischio crisi del debito pubblico e privato, con i rendimenti dei titoli di Stato decennali dei principali paesi tornati sui massimi di fine settembre.

Allo stesso tempo, i debiti pubblici hanno raggiunto livelli record quasi ovunque, riducendo il margine di manovra delle banche centrali.

E a questo dobbiamo aggiungere i debiti delle famiglie e delle imprese che a questo ritmo presto diventeranno insostenibili.

Dunque perseverare nelle politiche monetarie restrittive e nel rialzo aggressivo dei tassi di interesse in un simile contesto, potrebbe innescare una drammatica crisi del debito, che inevitabilmente condurrà all'ennesimo salvataggio pubblico di dozzine di banche e società "too big to fail".

Naturalmente, l'unico modo per effettuare questi salvataggi sarà quello di espandere nuovamente il bilancio delle banche centrali.

E questa sarebbe una fantastica chiusura del cerchio del percorso di Bitcoin, nato nel 2009 proprio in risposta alla crisi finanziaria dell'epoca che condusse i governi e le banche centrali a spendere centinaia di miliardi pubblici per salvare banche e società troppo grandi per fallire, che avrebbero determinato il crollo dell'intero sistema finanziario.

L'ultimo aspetto da considerare è la riunione a porte chiuse della Federal reserve che si è tenuta il 3 ottobre.

Non sappiamo gli argomenti discussi, ma proprio tra il 3 e il 4 ottobre i mercati finanziari hanno registrato uno dei più grandi rialzi in due giorni da aprile 2020.

Coincidenza o insider buying?

Personalmente continuo a pensare che il pivot della Fed sia più vicino di quanto molti pensino e che presto torneremo a sentire discorsi sull'importanza della crescita economica.

Sul fronte cripto, Bitcoin è ancora all'interno del range che ha caratterizzato gli scambi da inizio ottobre e le altcoin stanno tenendo bene.

In tale ambito, è degno di nota il fatto che l'hack di ieri della Binance Smart Chain non ha influito sull'andamento del mercato (anche se fermare la blockchain ed effettuare un rollback delle transazioni non è un bel precedente, soprattutto per chi tiene alla decentralizzazione e alla mancanza di censura).

Sembrano davvero pochi i crypto asset che garantiscono questi vantaggi e uno di questi è senza dubbio Bitcoin, le cui prospettive di medio lungo termine sono chiare e solide.