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Analisi di mercato del 11/03/23 La settimana che si avvia al | Bitcoin Facile

Analisi di mercato del 11/03/23

La settimana che si avvia alla conclusione è stata particolarmente travagliata sui mercati finanziari e il settore crypto non fa eccezione, con Bitcoin che ha perso l'area di supporto chiave nella regione $21k per poi aggiornare i minimi locali a $19.550.

Al momento della pubblicazione, la principale criptovaluta sta cercando di consolidarsi sulla soglia psicologica $20.000

Capitalizzazione di mercato scesa a $953 miliardi, indice di BTC dominance 41,6%

Ieri gli indici azionari hanno chiuso la settimana registrando pesanti perdite, con il Nasdaq in calo dell'1,76% e l'S&P 500 dell'1,45%, per chiudere a 3861 punti azzerando così tutti i progressi del 2023.

L'indice del dollaro è sceso sotto quota 105 punti e i rendimenti dei buoni del tesoro USA hanno registrato un brusco calo (il calo dei rendimenti dei treasury a 2 anni è paragonabile a quello visto durante il crack della Lehman Brothers tra settembre e ottobre 2008).

Questa è una diretta conseguenza del fallimento della Silycon Valley Bank, che ha fatto aumentare i timori sulla tenuta del sistema bancario americano e ha innescato una corsa degli investitori verso asset di qualità, come appunto i T-bond.

Il fallimento della banca Silvergate (mercoledì) e poi della SVB ieri, ha oscurato la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro USA, che hanno fornito una lettura contrastante: da un lato il tasso di disoccupazione è aumentato al 3,6%, dall’altro le buste paga non agricole hanno registrato un aumento. Tali risultati, in combinazione con l'evento creditizio di cui sopra, hanno portato a un immediato "repricing" del terminal rate dei fed funds (i primi tagli dei tassi adesso sono stimati già nel Q3 2023) e per il meeting FOMC del 22 marzo sono tornati sul tavolo 25 bps, invece dei 50 prezzati all'inizio della settimana.

Tale dinamica ieri ha favorito un'iniziale ripresa di tutti gli indici azionari, ma l'euforia è durata poco.

Infatti a metà sessione è arrivata la tegola del crack della Silicon Valley Bank. Gli scambi delle azioni della banca sono stati interrotti e i titoli azionari di molte altre banche hanno iniziato ad avere un andamento simile alla peggiore delle shitcoin illiquide - fonte

Sullo sfondo di un simile evento, i patetici tentativi di addossare la responsabilità del fallimento di Silvergate Bank all'industria crypto
sono franati mseramente.

Ne ho discusso in maniera più diffusa in questo post, dunque non mi dilungherò ulteriormente sull’argomento.

Il default della Silicon Valley Bank ha avvalorato la tesi secondo cui la causa dei recenti fallimenti è da imputare a un evento endogeno al sistema bancario (riserva frazionaria spinta e una scellerata gestione del rischio), piuttosto che a un evento esogeno riconducibile al settore crypto (inizialmente infatti si è cercato di ricondurre la colpa del crack Silvergate interamente ai suoi rapporti con FTX, quando invece questo era solo un tassello del puzzle).

Infatti anche il fallimento della Silicon valley bank è riconducibile alle criticità della riserva frazionaria nel momento in cui aumenta l’esposizione al rischio.

Infatti i problemi di liquidità per la SVB sono iniziati nel momento in cui i clienti hanno chiesto di ritirare i capitali per investire in buoni del tesoro USA con rendimenti al 5% annuo (rendimenti saliti alle stelle grazie al ciclo di rialzo dei tassi d’interesse della Fed più aggressivo degli ultimi 40 anni).

Per attingere alla liquidità necessaria a rimborsare i clienti, la SBV è stata costretta a liquidare a sua volta gli asset a bilancio, per lo più titoli di stato in pesante perdita acquistati sui massimi nel biennio 20/21, quando tutte le banche si sono trovate a gestire un fiume di liquidità in eccesso, grazie alle politiche monetarie ultra espansive delle banche centrali e alla spesa in deficit dei governi in risposta alla crisi covid.

La pubblicazione dell'ultimo report trimestrale SVB ha evidenziato proprio questa dinamica, innescando la corsa agli sportelli dei correntisti. Il resto è storia di ieri.