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Analisi di mercato del 21/03/23 Dalla nostra ultima analisi | Bitcoin Facile

Analisi di mercato del 21/03/23

Dalla nostra ultima analisi ci sono state diverse novità sul panorama finanziario e del mercato crypto.

L'effetto domino del crollo della Silycon Valley Bank ha prodotto la prima vittima illustre con il "quasi" crack della Credit Suisse, acquisita dall'UBS.

Nel frattempo Bitcoin è andato avanti nella sua corsa inarrestabile, aggiornando i massimi dell'anno a circa 28.500 dollari e superando di gran lunga anche le più rosee aspettative.

Capitalizzazione di mercato $1160 miliardi, indice di BTC dominance 46,5 %

Gli indici azionari hanno aperto la settimana sull'onda dell'entusiasmo grazie alla "soluzione" del Credit Suisse affaire, a cui vanno aggiunte le parole del Segretario al Tesoro americano Yellen che ha affermato come il suo dipartimento sia pronto a garantire tutti i depositi bancari del paese.

In tale contesto, gli indici azionari europei e americani stanno registrando buoni rialzi, anche se l'attenzione degli investitori è interamente orientata al meeting FOMC di domani, che deciderà sui tassi d'interesse dei Fed funds.

Al momento il consenso è orientato verso un hike di 25 bps, anche se non mancano alcune voci eccellenti fuori dal coro, come quella di Goldman Sachs che per bocca di alcuni suoi analisti si è spinta a ipotizzare il "No hike".

L'indice del dollaro è sceso a quota 103 punti, mentre i rendimenti dei treasury americani si sono stabilizzati dopo che la scorsa settimana hanno registrato un deciso calo.

Le azioni della Federal Reserve di domani avranno un'implicazione diretta nella crisi attuale del sistema bancario, infatti in caso di rialzo dei tassi avremo un'altra impennata dei rendimenti dei treasury a breve scadenza, che metterà ulteriore pressione ai depositi bancari.

In ogni modo, l'evento della settimana è stato senza dubbio il salvataggio di Credit Suisse, in un contesto macro che vede il sistema bancario sotto un’enorme pressione.

Ma se andiamo oltre le dichiarazioni di facciata, quanto accaduto lascia molte questioni aperte.

Ad esempio, perché una banca svizzera con una tradizione secolare è stata spazzata via come una qualsiasi banca regionale? E perché la Fed e il Tesoro degli Stati Uniti sono corsi a implementare misure di bailout, smentendo le loro stesse politiche monetarie?

Partiamo da quest'ultimo aspetto.

Quasi il 40% dei prestiti negli USA sono stati erogati dalle cosiddette piccole banche regionali e locali (fonte), dunque il Bank Term Funding Program ha lo scopo di preservare il sistema bancario americano.

Ma la storia Credit Suisse nasconde molte altre implicazioni.

Senza soffermarsi sull’impatto alla credibilità del sistema bancario svizzero (che non ne esce benissimo), l'acquisizione da parte di UBS ha provocato uno spacevole effetto collaterale: l'azzeramento del valore delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse, che ha "vaporizzato" all'istante circa $17 miliardi.

Se da un lato è vero che le obbligazioni Additional Tier 1 hanno un profilo di rischio più alto rispetto alle classiche obbligazioni, il fatto che gli azionisti della banca saranno in minima parte compensati mentre gli obbligazionisti AT1 hanno visto azzerare il valore delle loro obbligazioni, descrive alla perfezione lo stato dell'arte nel sistema finanziario internazionale: caos assoluto.

Dunque se è vero che Credit Suisse è stata salvata, non credo che la situazione nel sistema bancario internazionale migliorerà così velocemente.