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  Produzione industriale YoY di febbraio della Germania in usc | Vantaggio Sleale - Investing e Trading

 
Produzione industriale YoY di febbraio della Germania in uscita oggi alle 8:00 (stima 0,1% contro 3,5% di gennaio). Richieste settimanali dei sussidi alla disoccupazione USA in uscita oggi alle 14:30 (stima 200k contro 198k della scorsa settimana). Domani uscirà invece il tasso di disoccupazione di marzo, previsto stabile al 3,6%.
 
Ieri il PMI composito di marzo dell’Europa è risultato minore delle attese (53,7 punti contro 54,1 stimato), ma più elevato rispetto al dato di febbraio, pari a 52 punti. Decisamente minori delle aspettative i dati USA: gli occupati ADP di marzo sono cresciuti di 145k contro 200k attesi e 261k di febbraio, mentre il PMI composito di marzo è risultato minore delle stime (52,3 punti contro 53,3 atteso) ma più elevato di febbraio, pari a 50,1 punti.
 
La domanda da un milione di dollari che si fanno gli investitori, è se a seguito delle note vicende che hanno interessato il settore delle banche regionali USA, l’economia sia davvero a rischio recessione.
 
Crediamo che siano almeno tre i punti chiave sui quali concentrare l’attenzione:
La crescita economica, che è rallentata negli ultimi mesi anche perché il contesto sottostante ha dovuto affrontare nuove sfide;
La recessione che ancora non si vede, nonostante la FED continui a frenare l'economia aumentando i tassi di interesse nel tentativo di rallentare l'economia;
La forza del mercato del lavoro, che continua a sostenere i consumi, relativamente stabili anche se in fase di stanca rispetto agli ultimi 12 mesi;
 
Dall'inizio del 2022, i mercati si sono interrogati chiedendosi se l’economia andasse verso una recessione. Domanda lecita, visti gli sforzi della FED per frenare l'inflazione. Mentre l'economia ha rallentato significativamente dopo il 2021, una recessione deve in realtà ancora farsi vedere.
 
Come misurato dalla crescita del PIL, l'economia nel 2021 è cresciuta a un tasso annualizzato del 5,9%, il tasso di crescita più rapido dal 1984. La crescita ha subìto un rallentamento significativo nel 2022, con un aumento del PIL di appena il 2,1%. Dopo essere scivolata in territorio negativo nei primi due trimestri del 2022 (-1,6% nel primo trimestre e -0,6% nel secondo), l'economia si è ripresa modestamente nella seconda metà dell'anno (+3,2% nel terzo trimestre e 2,6% nel quarto trimestre), grazie soprattutto alla spesa per consumi e alla crescita degli utili societari, che si sono dimostrate resilienti pur in un contesto macro economico più difficile.
 
Cerchiamo di capire i segnali che ci manda l’economia per stimare quello che potrebbe accadere. La buona notizia nei dati più recenti è che la spesa dei consumatori sta reggendo e l'inflazione, sia pure con meno forza delle attese, sta scendendo. Le vendite di beni durevoli stanno tuttavia rallentando e potrebbero esserci altre sfide all’orizzonte da affrontare. Le previsioni economiche della US Bank per il 2023 indicano che l'economia USA potrebbe evitare di poco la recessione. Se, tuttavia, l'economia scivolasse in una recessione, le aspettative sono che questa non sarà particolarmente grave.
 
Non siamo tanto preoccupati di quanto possa essere profonda una potenziale recessione, ma di quanto possa durare. È anche possibile che nel 2023 l’economia USA (ma alla fine anche quelle dell’Europa) risulti relativamente stagnante.
 
Un forte segnale contrario di un'imminente recessione è il mercato del lavoro, che continua a presentare un tasso di disoccupazione molto basso (3,6% a febbraio e atteso in linea a marzo) e una solida crescita occupazionale. Inoltre, ci sono molte più opportunità di lavoro rispetto ai lavoratori disponibili.
 
Nonostante le azioni di inasprimento monetario dal marzo 2022, la crescita dell'occupazione ha superato le proiezioni, con una media di circa 400.000 al mese per tutto il 2022. Così come solidi sono stati i dati sulla crescita dell'occupazione nei primi due mesi del 2023. Ma quello su cui si concentra maggiormente la FED è la crescita dei salari e il suo impatto sul tasso di inflazione complessivo.