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Come si sta evolvendo la situazione economia degli USA, visto | Vantaggio Sleale - Investing e Trading

Come si sta evolvendo la situazione economia degli USA, visto che l'economia statunitense sta vivendo livelli di inflazione che non si vedevano da oltre 40 anni?
 
Le interruzioni della catena di approvvigionamento, l'aumento globale dei prezzi delle materie prime e dell'energia, la volatilità nelle principali economie e i fattori demografici sottostanti hanno tutti contribuito all'aumento dei prezzi. La FED ha prontamente alzato i tassi di interesse per far fronte all’aumento dei prezzi ma, come noto, non ha potere se l’inflazione è determinata dall’offerta. Motivo questo per il quale nonostante il rialzo di 400 bp negli ultimi 12 mesi, l’inflazione complessiva e soprattutto quella core non stanno scendendo secondo le attese della FED.
 
Sebbene esistano segnali di crescita, pur in un contesto di incertezza globale per l'economia USA, è innegabile che permangono rischi molto concreti che l’economia possa entrare in un prolungato periodo di recessione.
 
Anche il governo sta cercando di guidare l’economia attraverso un difficile periodo inflazionistico e orchestrare un risultato che non è mai stato raggiunto. In altre parole, gestire le duplici sfide che l'aumento dell'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse hanno sulla crescita economica evitando una recessione e raggiungendo un atterraggio morbido.
 
Abbiamo parlato che indicatori in chiaro scuso. Tra questi ricordiamo l’inflazione in calo, il mercato del lavoro che rimane forte, ma salari reali in calo che tuttavia non si è ancora tradotto in un calo dei consumi delle famiglie. E i dati ci portato a dire che la linea tra un atterraggio morbido e una recessione è molto sottile. La fiducia dei consumatori è ai minimi storici e gli USA stanno registrando i maggiori cali dei salari reali nelle fasce di reddito più ricche, che costituiscono la maggior parte dei consumi.
 
Al momento ci sentiamo di poter dire che esistono diversi scenari per il futuro degli USA; un atterraggio morbido, un rischio di inflazione a lungo termine e quindi una profonda recessione. Anche se c'è motivo di essere ottimisti sull'economia statunitense, permane comunque una significativa incertezza macroeconomica relativa alla possibilità, non ancora del tutto esclusa, che gli effetti del fallimento delle tre banche regionali (credit crunch) possano portare l'economia verso una lunga e profonda recessione.
 
Ciò che farà pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra dipende dalla rapidità con cui l'inflazione torna ai livelli target. Un'inflazione elevata prolungata avrà un impatto sostanziale sui consumi, che potrebbe far precipitare gli USA in una recessione.
 
L’elevata e prolungata inflazione apre in fatti la strada ad ulteriori aumenti dei tassi di interesse che aumentano il costo del prestito, riducendo a sua volta la spesa complessiva. La ridotta domanda di beni e servizi costringe i prezzi ad aumentare più lentamente, frenando il tasso di inflazione (ovviamente a patto di un rallentamento economico). Oltre a ridurre l'inflazione i tassi di interesse più elevati negli USA offrono un rendimento maggiore rispetto ad altri paesi, attirando in tal modo investimenti esteri e provocando un aumento del tasso di cambio.
 
Con gli aumenti dei prezzi che superano la crescita dei salari e si traducono in un calo dei salari reali, i consumatori vedono ridursi i loro budget familiari. Poiché i redditi delle famiglie diminuiscono in termini reali e i consumatori hanno meno denaro da spendere, vi sono già prove crescenti di venti contrari negativi tra gli indicatori anticipatori della produzione aziendale e dei consumi delle famiglie. Nel loro insieme, questi indicatori sono in genere collegati a un rallentamento del PIL.
 
Al momento esiste un ampio consenso sul fatto che gli USA vedranno un rallentamento economico nel primo trimestre del 2023 poiché gli impatti degli aumenti dei tassi del 2022 iniziano a farsi più concreti. Il problema sono i successivi trimestri.