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Abbiamo più volte discusso dell’economia USA, di quella dell’E | Vantaggio Sleale - Investing e Trading

Abbiamo più volte discusso dell’economia USA, di quella dell’Europa e di quella della Cina. Vorremmo prendere in esame anche quella di un’altra grande nazione: l’India.
 
Cominciamo ad inquadrare il paese. L'India, che conta 1,4 miliardi di abitanti, può essere considerata a pieno titolo come una tra le più fiorenti economie nel panorama mondiale. L’India risulta essere al sesto posto come PIL nominale a prezzi correnti e la terza per potere di acquisto, classificandosi così come uno dei sistemi economici maggiori per crescita.
 
L’economia indiana è caratterizzata da settori molto diversi che comprendono l’agricoltura, necessaria per la sussistenza, e l’ambito industriale nella sua forma più moderna. Le aree che maggiormente spingono l’economia sono l’esportazione, il settore dei servizi e il terziario avanzato, nonostante ben oltre i due terzi dei cittadini indiani abbiano come fonte di reddito primaria l’agricoltura.
 
Uno dei vantaggi sul quale può puntare il continente indiano, che potrebbe sembrare banale ma che in realtà non lo è affatto, è la grande diffusione della lingua inglese parlata correntemente da una buona parte della popolazione e in genere utilizzata in ambito economico oltre che per l’attività gestionale delle aziende. Questo porta un sicuro vantaggio all’India nel panorama economico mondiale, anche riguardo all’espansione del liberismo economico, specialmente nei confronti della Cina, sua diretta concorrente e parimenti in crescita accelerata.
 
L’età media della popolazione indiana è in genere piuttosto bassa e con una bassa presenza di anziani rispetto alle altre fasce di età. L’alto tasso di natalità, caratteristica della nazione, genera un incremento della forza lavoro di quella parte di cittadini che va dai 15 ai 65 anni. Questa fascia di popolazione, che tra l’altro è già ampia poiché supera abbondantemente il miliardo di unità, dovrà ovviamente essere sostenuta con la creazione di posti di lavoro se si vuole scongiurare il pericolo di incrementare disoccupazione, povertà e denutrizione diffusa.
 
Il grande incremento della popolazione è quindi un punto particolarmente importante per contrastare il diretto antagonista commerciale, la Cina. Tra le categorie di servizi ce n’è uno che offre un particolare vantaggio all’India poiché fa da stimolo ad altri ambiti strettamente collegati tra loro: l’Information Technology, definito una straordinaria opportunità economica per l’India, dal momento che conta per oltre il 54% del PIL.
 
Vediamo qualche numero riferito all’economia. La Banca asiatica di sviluppo (ADB) prevede che la crescita del PIL si attesti al 6,4% nell’anno fiscale 2023 (che si concluderà il 31 marzo 2024), in contenuto rallentamento dal 6,8% del 2022 e salirà al 6,7% nel 2024, trainato da consumi e investimenti privati grazie alle politiche governative per migliorare le infrastrutture di trasporto, la logistica e l'ecosistema aziendale.
 
La leggera riduzione della crescita nel 2023 è principalmente dovuta al rallentamento economico globale in corso, condizioni monetarie restrittive e prezzi del petrolio elevati. Nonostante il rallentamento delle principali economie del pianeta, il tasso di crescita dell'India è più forte che in molte economie simili e riflette un consumo interno relativamente robusto e una minore dipendenza dalla domanda globale. Inoltre, la forte spinta infrastrutturale del governo indiano nell'ambito dell'iniziativa Gati Shakti (National Master Plan for Multimodal Connectivity) del Primo Ministro, lo sviluppo della logistica e lo sviluppo del corridoio industriale, contribuiranno in modo significativo all'aumento della competitività industriale e alla crescita futura.
 
Il miglioramento delle condizioni generali del mercato del lavoro e la fiducia dei consumatori, ci aspettiamo che guideranno la crescita dei consumi privati. Anche l'impegno del governo centrale ad aumentare significativamente la spesa in conto capitale nel 2023, nonostante l'obiettivo di un deficit fiscale inferiore al 5,9% del PIL, è atteso stimolare la domanda.