2022-01-24 13:09:02
Analisi di mercato il 24/01/22 Dopo un fine settimana in cui Bitcoin sembrava in grado di consolidarsi in area 35K, l'apertura dei mercati ha sancito un aumento della pressione sulla principale criptovaluta che al momento è scambiata a circa $ 34000.
Capitalizzazione di mercato in costante calo a $ 1634 miliardi.
Indice di BTC dominance 41,5%.
Indice di paura/avidità 13 punti (paura estrema).
I futures sui mercati azionari USA (gli unici che contino davvero qualcosa) hanno aperto in leggero rialzo e il petrolio continua a salire.
Ma l'indice del dollaro in aumento e gli indici asiatici ed europei in profondo rosso parlano a favore del fatto che il sentiment nei mercati azionari non è cambiato. E fino alla riunione della Fed, che si terrà dal 25 al 26 gennaio, non ci saranno cambiamenti significativi.
Se ancora qualcuno avesse dubbi sul fatto che i mercati azionari mondiali siano legati a filo doppio a quelli statunitensi, basta vedere cosa è successo la scorsa settimana.
La BCE ha annunciato che non ha alcuna intenzione di alzare i tassi e di modificare in maniera significativa la politica monetaria fino al 2024, ma gli indici europei crollano sulle preoccupazioni di una stretta della Fed.
I mercati si aspettano una secca riduzione del bilancio della Federal Reserve e almeno 4 rialzi dei tassi nel 2022.
Tuttavia continuo a nutrire forti dubbi su tali sviluppi.
Nel fine settimana sono circolati dei rapporti di JP Morgan e Goldman Sachs dove si evidenziano le difficoltà che dovrà attraversare l'economia americana nei prossimi mesi.
E ovviamente alzare i tassi d'interesse e ridurre gli stimoli economici durante una fase di debolezza economica, sottolineano i rapporti delle banche d'affari, potrebbe rivelarsi estremamente deleterio, con il danno collaterale di affossare anche i mercati azionari.
Vedremo quali saranno gli esiti della riunione del comitato federale, ma scommetto che sentiremo toni molto più concilianti rispetto a quelli dell'ultimo meeting.
In un tale contesto, le sorti di Bitcoin e del mercato sono legate agli eventi sui mercati azionari a causa della stretta correlazione.
Nel caso di una nuova ondata di vendite sui principali indici, è verosimile aspettarsi che bitcoin vada a testare la regione 30K, con le altcoin che scontreranno dei ribassi ancora più consistenti, come spesso accade nelle fasi di alta volatilità.
In un contesto più stabile e con un ritorno e consolidamento sopra 35K, possiamo auspicare che nei prossimi giorni bitcoin tenti di reclamare l'area $37500/38000 (prima resistenza di un certo peso).
Oltre alla Fed, il mercato delle criptovalute potrebbe essere movimentato dal rapporto trimestrale di Tesla atteso per il 26 gennaio.
Non dimentichiamo che i grandi players alla Tesla e MicroStrategy hanno a bilancio miliardi di dollari in BTC e generalmente queste entità non amano perder soldi.
Senza dubbio, in un contesto così deteriorato, un annuncio "di peso" darebbe nuovo ossigeno al mercato.
Ma in prospettiva di medio lungo termine, le azioni giuste sono quelle che ripetiamo da anni: accumulare in spot market, evitare il margin trading, investire solo ciò che non compromette il proprio stile di vita e non cedere alla paura.
Il numero di BTC custoditi in wallet privati o transati su desk OTC si è avvicinato a 17 milioni, dunque dal punto di vista dell'offerta la situazione è ottimale.
Invece si registra un deciso calo della domanda su bitcoin, per una serie di fattori esogeni ed endogeni.
Ma quando la domanda tornerà sui livelli del 2020/21, con una supply circolante ai minimi termini ne vedremo delle belle.
A proposito di news clamorose, il Wall Street Journal ha segnalato che il presidente della Turchia Erdogan incontrerà il suo omologo di El Salvador.
La Turchia sta attraversando una pesantissima crisi monetaria e quest'incontro potrebbe essere l'indizio di qualcosa di clamoroso.
Non escludo che con la lira turca che in pochi mesi ha registrato un - 40% sul dollaro, Erdogan possa regalare un clamoroso cambio di prospettiva su Bitcoin.
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